Narrativa recensioni

La strega del mare – Matilde Di Franco

Trama Nella Sicilia del 1600 Crocifissa Madonia è una giovanissima e bella donna. Un diffuso astio popolare e gravi infondate accuse la conducono nelle carceri palermitane del Sant’Uffizio, a un passo dal rogo. La libertà della fantasia, compagna prediletta di romanzieri e sognatori, ne cambia il destino: in un contesto rispettoso della Storia, la vicenda privata della Strega del mare s’intreccia con la vita pubblica dell’epoca con un senso attuale anche oggi. Recensione a cura di Maria Marques Se, leggendo il titolo, pensate ad atmosfere gotiche, alambicchi, pozioni, filtri e a quant’altro la fantasia associa alle streghe, mi dispiace, ma siete sulla strada sbagliata. La Sicilia assolata del 1600 fa da sfondo a questa storia, la cui protagonista è una bellissima ragazza dagli occhi color del mare, Crocifissa Madonia, figlia di semplici contadini. L’esistenza della bambina è funestata dal suicidio della madre e dalle prepotenze del padre. Questi avvenimenti ne forgeranno il carattere donandole, a sua insaputa, una forza d’animo da non sottovalutare. Sarà grazie al suo intervento, che il padre troverà una seconda moglie che gli darà finalmente il tanto atteso erede e che contribuirà all’allontanamento della protagonista dal suo paese natio, per destinarla a diventare la cameriera della figlia di un notaio che vive a Roccamarina. In questo paese, Crocifissa, vedrà per la prima volta il mare rimanendone affascinata e crescerà fisicamente e mentalmente, dimostrando un’intelligenza non da poco, riuscendo ad imparare a leggere, là dove la sua padroncina dovrà arrendersi e, contemporaneamente, anche la sua bellezza sboccerà, creando non poco scompiglio in un ambiente così piccolo. La vita di paese è fatta di tante realtà, di pettegolezzi, di rancori atavici tra famiglie, piccole ingiustizie, e da disavventure. L’inserimento di una persona, come Crocifissa, con la sua smagliante bellezza, provoca una variazione in equilibri precari che sopravvivevano da anni, di cui alcuni approfitteranno per creare un’aura di mistero intorno alla sua figura, vuoi per rancore, per essere stati da lei rifiutati oppure per semplice malignità. La parola “strega” inizia ad essere un sussurro che prende sempre più voce in paese, accompagnando Crocifissa nei suoi spostamenti e nel suo vagare giocoso in riva al mare, un sussurro che si alza di tono nel caso di incidenti ed eventi inspiegabili creati ad artificio. Crocifissa, sente crescere queste dicerie, ma essendo giovane le ignora sperando che vadano a morire nel nulla, dimostrandosi un po’ sprovveduta e sarà proprio questa sua incoscienza a metterla in guai seri, che la condurranno a sopportare non solo il carcere a Palermo, accusata di stregoneria, ma anche violenze, che la fiaccheranno nel corpo ma non nell’animo. La storia di Crocifissa e della sua presunta stregoneria, diventa quindi il pretesto per raccontare un mondo, dove l’ignoranza, la superstizione sono fomentate dall’uso della religione perpetrato da sacerdoti pronti a piegare la parola di Dio per incutere timore e mantenere il popolo in uno stato d’ignoranza. Logico quindi che ciò che non si comprende, ciò che fa paura, l’inspiegabile che tocca il nucleo dei timori ancestrali dell’uomo, sia più facile indirizzarlo contro qualcuno verso il quale, per i motivi più disparati, si hanno dei rancori o invidie, anziché adoperarsi a trovare spiegazioni valide, ed il termine strega ha la capacità di racchiudere tutto questo. Accanto ad una protagonista luminosa, eterea ma dura come l’acciaio, quasi a contrastare il buio delle carceri del tribunale dell’Inquisizione, il notaio Ernesto Cancemi, non sarà solo colui che :
redigendo semplici testamenti, atti di compravendita, di donazione, di società fra persone e ipoteche, scopriva le ambizioni, le cupidigie, i rancori, le invidie, le gelosie e gli odi degli uomini, le ascese sociali e le discese, le fortune e le miserie di tanti. Perciò lui, lungi dall’essere un semplice burocrate della legge, in tanti anni di carriera era diventato lo storico  ed il cronista non ufficiale di Roccamarina”, ma diventerà un alleato, che si metterà in gioco, in prima persona pur di salvarla :”Usando la ragione per l’analisi del mondo e della natura umana, si comportava come se fosse un illuminista, nato però prima del secolo dei lumi.”
La trama del romanzo scorre velocemente e lo stile dell’autrice, costellato da osservazioni, come se fosse una voce fuori campo a narrare la vicenda, è gradevole, elegante e aiuta il lettore ad immergersi nel mondo dell’epoca. Una protagonista di pura fantasia che, trascorre la sua esistenza in paesi nati dalla penna dell’autrice, ma che s’incastonano perfettamente in un tessuto storico ben ricostruito; una protagonista che in realtà potrebbe essere benissimo una delle tante donne tacciate di stregoneria, realmente esistite e di cui le cronache delle varie epoche riportano i resoconti delle loro esistenze spezzate, grazie al fanatismo e all’ignoranza. Copertina flessibile: 348 pagine Editore: Nulla Die (23 settembre 2016) Collana: Lego narrativa Lingua: Italiano ISBN-10: 8869150623 ISBN-13: 978-8869150623 Link d’acquisto: La strega del mare
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