La luce dell’impero – Marco Buticchi
Trama
XIX secolo. Austria e Francia sono acerrime nemiche sui campi di battaglia. Perché allora Massimiliano d’Asburgo, per volere dell’avversario di sempre Napoleone III, viene nominato imperatore del Messico, un paese oggetto da tempo di violentissime rivolte? Massimiliano è un sovrano illuminato, amante delle meraviglie della natura e desideroso d’apprendere. Perché, nei suoi diari di viaggio, non parla dell’acquisto di due diamanti considerati ancor oggi i più grandi e preziosi mai estratti nel nostro emisfero?
Ai giorni nostri. Una banale avaria costringe Oswald Breil e Sara Terracini, in crociera a bordo del loro yacht Williamsburg, a riparare in un porto appena a sud di Tijuana, Messico. A pochi metri di distanza dall’approdo, viene ucciso un giudice che aveva fatto parte del pool antinarcos messicano. Il giudice, scopriranno Oswald e Sara, stava cercando di comunicare proprio con loro prima di cadere vittima della criminalità organizzata. Ma i cartelli della droga, si sa, non perdonano e Oswald Breil è una pedina scomoda…
L’inestricabile matassa della storia spesso gioca incomprensibili scherzi, collegando fatti lontani nel tempo e nello spazio con un impercettibile filo. I diamanti di Massimiliano sono stati, secoli prima, le basi sulle quali costruire un impero all’apparenza legittimo, ma grondante di sangue innocente. L’unica luce che brilla sull’oscurità di uomini senza scrupoli è quella che un enorme diamante giallo di 33 carati – il Maximilian II – è capace di riflettere. Una pietra sulla quale grava un’antica maledizione e che emana bagliori sinistri, capaci di offuscare persino La luce dell’impero.
Recensione a cura di Paolo Bonetti
Ho finito di leggere l’ultima fatica di Marco Buticchi “La Luce dell’Impero”. Cosa può legare due brutali assassini, l’Imperatore Massimiliano d’Asburgo il più feroce cartello di narcotrafficanti messicani e Osvald Breil e Sara Terracini? Con la solita maestria, la trama si svolge su due storie temporali differenti, la prima, quella storica, si sussegue ricca di colpi di scena, la seconda ,ai giorni d’oggi, ci propone Breil e Sara, a combattere una delle più pericolose “battaglie”contro un nemico spietato e crudele,dove la posta è la sopravvivenza del vincitore.
Buticchi ,dimostra tutto il suo valore di scrittore di avventura, con una trama fluida che tiene il lettore in apnea fino all’ultimo, la storia, si intreccia alla finzione in maniera lineare, la ricerca storica è accurata nei particolari, i personaggi sono ben delineati, personaggi di spicco, su cui ruota tutta la storia, Hekert, persona di nobili principi e leale, Mateus, accecato dalla ricerca della vendetta personale, Lee Cole e Carlos Ruiz, impersonano il male in tutte le sue sfaccettature alla perfezione, Massimilano d’Asburgo viene tratteggiato come un sovrano, dotato di grande intelligenza,grande illuminista ,finito purtroppo in una cosa molto più grande delle sue nobili idee infine i protagonisti ,le due pietre su cui ruota tutta la vicenda.
In un finale travolgente,il cerchio si chiude e tutti ipersonaggi trovano il posto che il destino gli assegna. Penso che con “La Voce del destino” e la creazione del Williamsburg il fatto stesso di girare il mondo con lo yacht,le storie di Breil e di sara,siano cambiate, abbiano cambiato rotta, che il racconto bidimensionale,dia la preferenza più a quello storico per poi fondersi alla perfezione con la realtà del presente,come anche il fatto di fare un mini resoconto in ogni capitolo,è indovinato ,(mi ricorda i vecchi albi di fumetti degli anni ’30,dove non vi erano i balloons i testi sono contenuti in didascalie inserite alla base o in un angolo di ciascuna vignetta) per carità,mio personalissimo parere poi invece non è cambiato nulla. Un libro che non può mancare negli scaffali di chi è appassionato di romanzi di avventura .
Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 3657 KB
Lunghezza stampa: 443
Editore: Longanesi (28 settembre 2017)
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
ASIN: B072Q2591P
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