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L’intervista di TSD – Mariagrazia Pecci

Buongiorno Mariagrazia, intanto grazie per essere qui con noi oggi e per il tempo che vorrai dedicarci! Iniziamo subito con le nostre domande: Qual è stato il primo libro che ricordi di aver letto e quale ha dato l’impronta più forte per il tuo stile di scrittura? Buongiorno a voi! Innanzitutto vi ringrazio per avermi dato quest’opportunità. Il primo libro che ho letto è stato “Il Signore degli Anelli” di J.R.R. Tolkien a otto anni.  Ho avuto un’infanzia molto particolare, (chi ha letto “Sulle tracce di Matilde” avrà notato la mia dedica a due mamme) e i miei momenti di svago, dopo la scuola, erano la lettura e la scrittura. Agli inizi scrivevo poesie, per poi passare a brevi racconti horror e storici legati a leggende, mentre contemporaneamente leggevo libri di E.A.Poe, Marco Buticchi e Valerio Massimo Manfredi. Solo più tardi mi sono appassionata ai thriller e i thriller storici con la passione in particolare per Glenn Cooper. In realtà non c’è stato un libro in particolare che ha lasciato un’impronta nella mia scrittura, ma tanti di questi hanno fatto nascere in me la voglia di scrivere. Hai la possibilità di cenare con un personaggio storico (o con uno scrittore del tempo che fu): chi sarebbe e cosa vorresti chiedergli? In realtà sono due i personaggi con i quali cenerei molto volentieri: la “mia” Matilde e ovviamente intendo la Contessa di Canossa e Federico da Montefeltro. Sono rimasta affascinata da questi due personaggi, mentre studiavo la loro storia per i miei due romanzi, A Matilde chiederei quanto le sia costato dover rinunciare a una vita come lei voleva per proteggere l’impero dei Canossa e quante volte avrebbe voluto rinunciare a tutto. Sarà che io non rinuncerei mai alle mie passioni e alla mia libertà, ma ovviamente a quei tempi non c’erano vie di scampo e non c’era neanche la concezione di libertà, soprattutto per una donna. Con Federico da Montefeltro, innanzitutto, mi congratulerei per il suo carattere così forte e gli chiederei se davvero fu lui ad uccidere Oddantonio, figlio di Guidantonio, suo acerrimo nemico in modo del tutto inusuale e raccapricciante che non descrivo, ma che potete leggere anche sul mio secondo romanzo “La Flagellazione di Piero”. E poi, ovviamente, li inviterei nel gruppo di Tsd.   Quanto conta essere assolutamente originali, secondo te? E’ fondamentale, soprattutto in un paese dove tutti scrivono e pochi leggono, crearsi una propria identità. Sono sempre stata un tipo anticonformista e per me è naturale non seguire ciò che la moda, anche letteraria, detta e impartisce. Quando una donna pratese, durante la presentazione del mio secondo romanzo, mi attribuì l’epiteto de “la scrittrice dei misteri” fu una bella soddisfazione in quanto si rifaceva al nome della mia trilogia.   Come sono nati i personaggi del tuo libro “La flagellazione di Piero”? Parecchi dei personaggi descritti nella parte odierna sono reali, ovvero sono gli stessi alunni e docenti che ho incontrato durante la visita al liceo artistico Giovagnoli di Sansepolcro. Il mio secondo romanzo è nato con la voglia di scrivere qualcosa sul bullismo e tornando in quel luogo dove ne ero rimasta affascinata circa due anni prima, mi sono interessata a conoscere meglio il personaggio di Piero della Francesca legato a una leggenda del luogo, che sembrava perfetto per quello che volevo scrivere. Altri personaggi come la giornalista Lisa Giovinelli e il suo amore toscano Marco Teodori,  il commissario e poi questore Giuseppe Verroni e il magistrato Michele Olivieri sono i protagonisti principali della mia trilogia da me inventati. Quanto tempo hai impiegato nella ricerca per il tuo libro “Sulle tracce di Matilde”? Sono arrivata a Prato nel 2008 e, girando la Toscana, sono capitata davanti al Ponte di Borgo a Mozzano in Garfagnana costruito per volere della Contessa Matilde di Canossa e da lì sono partite le mie ricerche su di lei tramite saggi, libri ricercati nelle biblioteche e, soprattutto, visitando i   luoghi del suo vasto territorio. Nel 2013 ho terminato di scrivere il mio primo romanzo pubblicato dalla Casa Editrice Arpeggio Libero Editore.   Quanto conta per te l’immedesimazione dello scrittore con i personaggi delle sue storie? E se conta, è sempre solo con il protagonista o anche con i comprimari? In Lisa Giovinelli, la giornalista romana trasferita in Toscana per scrivere articoli sui “Misteri della Toscana”, c’è molto della sottoscritta, ma questa somiglianza è nata casualmente. Si parla meglio di cose e persone che si conoscono bene e chi si conosce meglio di sé stessi? Ecco perché, sia con Matilde che con Piero, mi capita spesso di aggiungere un “mia” e “mio”, in quanto quel personaggio lo studi talmente approfonditamente che quasi ti appartiene. Ritornando alla tua domanda posso dirti che tutti i personaggi principali hanno un pizzico della sottoscritta e del mondo che mi gira intorno.   Tu sei Romana ma ormai Toscana d’adozione come ami definirti. Parlaci della bellissima regione dove vivi e di uno dei misteri che più ti hanno colpita durante le tue ricerche Dico sempre che se mi avessero detto circa quindici anni fa che avrei abbandonato un giorno Roma non ci avrei creduto e ancora meno se avessero aggiunto che sarei stata bene e felice. Sono arrivata a Prato per amore, ma poi l’amore è diventato anche il luogo. La Toscana è fascino, mistero, bellezza e, soprattutto, è il luogo che mi ha portato di nuovo a scrivere dopo un periodo triste della mia vita. Ritornando alla domanda precedente direi che uno dei protagonisti dei miei libri è proprio la mia regione di adozione.  Se con misteri si intendono le leggende ve ne racconterei troppe per un’intervista, ma scegliendone una direi Poppi e la leggenda di Matelda che descrivo nel mio secondo romanzo. Ma vi posso garantire, che di leggende sulla terra di Toscana delle quali sono venuta a conoscenza sono davvero tante.   In queste ultime settimane è partito un bel progetto in collaborazione con il nostro gruppo facebook TSD, in merito alla stesura del tuo terzo libro. Vuoi parlarcene? Sono tra le prime autrici iscritte a TSD, quindi per me ha un valore anche affettivo in quanto ho instaurato anche un bel legame con parecchi iscritti, cominciando dall’admin Roberto Orsi, Sara Valentino, Cristina Mazzuccato, Roberto Magli, Sara Quiriconi e tanti altri che sarebbero troppi da elencare. In questi anni l’ho visto crescere e diventare uno dei migliori gruppi letterari su Facebook. Il merito va a voi che siete riusciti a creare un gruppo letterario di eccellenza e soprattutto molto attivo. Così ho voluto fare un  piccolo regalo a voi, grazie al benestare di Roberto e Sara, creando un evento all’interno di TSD con le seguenti modalità (https://www.facebook.com/events/1415569068495406/?ref=br_rs): gli iscritti devono scrivere un post con una leggenda italiana che ha suscitato in loro belle emozioni oppure del luogo in cui vivono e le quattro più votate attraverso i Like passeranno la selezione finale, dove la sottoscritta con Roberto e Sara avranno il piacere di  votare la più bella  che comparirà scritta nel mio  terzo romanzo sul blog di Lisa Giovinelli con tanto di menzione del nome del vincitore. Ne sono già arrivate tante e tutte ottime, quindi sarà molto difficile decretare la vincitrice.   Per concludere questa bella intervista, consigliaci un bel libro storico da leggere, e invoglia anche noi a farlo Come avrete capito le mie letture sono strettamente connesse a ciò che scrivo e nel mio terzo romanzo tratterò un periodo molto più vicino al nostro: la seconda guerra mondiale e  i misteri della massoneria, così vi consiglio qualcosa di storico di quel periodo che mi ha particolarmente colpito e letto poco tempo fa: Eva e Claretta – Le amanti del Diavolo di Arrigo Petacco. La storia di Hitler e Mussolini raccontata attraverso i fatti e le parole delle loro amanti con le passioni, le paure, le rinunce che hanno dovuto subire e affrontare in nome dell’amore per due dittatori fino al loro ultimo istante. Non so se sono riuscita ad invogliarvi, ma leggetelo ne vale davvero la pena. Grazie a voi e, ovviamente, ci vediamo su TSD!   Cenni biografici: Mariagrazia Pecci nasce a Roma il 29/10/1969 e vive a Prato da circa nove anni. Sin da piccola ha due grandi passioni: la lettura e la scrittura. La sua prima esperienza con la scrittura è a circa otto anni quando la maestra propone di comporre una poesia sulla mamma in occasione della festa e quella più bella sarebbe stata letta a tutta la classe. La sua poesia vinse e per una bambina tanto timida come lei fu davvero un’impresa doverla leggere davanti a tutti i compagni, gli stessi che ritrovò alle scuole medie e che, con le prime infatuazioni, le chiesero di scrivere sul loro diario poesie  da poter dedicare al “primo amore”. Durante l’adolescenza passa dalla poesia ai racconti genere horror. Dopo aver ottenuto il diploma di Scuola Magistrale comincia a fare carriera in una grande Società nel settore Amministrativo, senza mai trascurare la sua passione per lalettura (circa cinquanta libri l’anno, soprattutto thriller e storici) e per la scrittura (si iscrive ad un corso da poter conseguire liberamente da casa). All’età di 36 anni si innamora di un uomo che la porta via con sé nella città di Prato in Toscana. Proprio in questa terra, affascinata dalla sua storia e dalle sue leggende, ritorna in lei la voglia di scrivere e grazie alla Arpeggio Libero di Lodi, casa editrice non a pagamento, il sogno di una vita diventa realtà con la pubblicazione del  primo romanzo “Sulle tracce di Matilde” genere thriller storico. Con Matilde si intende, ovviamente, la Contessa di Canossa dove le sue vicende storiche si intrecciano con quelle del thriller ambientato ai giorni d’oggi, dove una giornalista romana si reca in Toscana per scrivere sui “Misteri della Toscana”. La maggior parte dell’ambientazione storica e di oggi si svolge tra Borgo a Mozzano, Lucca e Barga, grazie al fascino che questi luoghi hanno esercitato sull’autrice. Quando arrivata in Toscana mi fecero vedere nello stesso giorno il Ponte di Borgo a Mozzano e la città di Lucca e ne rimasi così incantata da voler riscrivere tutte le emozioni che avevo provato e così è nato “Sulle Tracce di Matilde” E’ anche il primo di una trilogia dal nome “I misteri della Toscana”, mentre il secondo romanzo è stato pubblicato nel mese di giugno 2015 dal titolo “La flagellazione di Piero” dove il personaggio storico stavolta è l’artista Piero della Francesca e l’ambientazione è proprio nella sua terra natia: Sansepolcro e il liceo artistico Giovagnoli. Per me è stata una grande emozione in quanto riesco a far pace con un passato che mi vedeva vittima di bullismo trasmettendo nel romanzo tutti i sentimenti provati dalla sottoscritta attraverso la “mia” Lisa. Nel 2016 comincia la stesura del terzo e ultimo della trilogia dove mi avvicino molto ai giorni d’oggi anche con i personaggi storici. Nel frattempo faccio conoscere i miei romanzi nelle varie presentazioni come a Prato da tutto esaurito, Roma, Canossa, Borgo a Mozzano, Sansepolcro. Amo molto la musica che mi ha sempre accompagnato durante il percorso della mia vita e prediligo il genere rock come i Pink Floyd o l’elettronica dei Depeche Mode, anche se nel mio secondo romanzo c’è un chiaro riferimento ai Duran Duran, miei prediletti durante l’adolescenza e la loro Wild Boys. Per la musica italiana amo i Subsonica. I suoi libri Sulle tracce di Matilde                        La Flagellazione di Piero Risultati immagini per sulle tracce di matilde                          Risultati immagini per la flagellazione di piero pecci
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6 Replies to “L’intervista di TSD – Mariagrazia Pecci

  1. Un’intervista veramente interessante e penso completa per quanto io ti conosca. C’è anche un bel lapsus freudiano che è perfettamente in tono con la tua persona. A presto.

     
      1. Ora spiego meglio il lapsus freudiano: parlando del concorso sulla leggenda ho scritto di una “vincitrice” in quanto la leggenda è grammaticalmente al femminile e non del sesso della persona che verrà premiato. Quindi, più che un lapsus possiamo parlare di un fraintendimento.

         

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