A Napoli, una città sospesa tra un passato di contraddizioni e un futuro colmo d’incognite, la situazione è abbastanza turbolenta e delicata. Dal maggio 1848, quando il re Ferdinando aveva sciolto il Parlamento avviando una feroce repressione contro gli oppositori politici, l’unica preoccupazione dei vertici della polizia è dare la caccia, controllando, pedinando, schedando e arrestando chiunque abbia idee liberali, mentre tutte le altre situazioni che riguardano l’ordine pubblico sono passate in mano alla camorra.