Un romanzo che prima di essere letto deve essere preparato, con cura e attenzione e con quella accoglienza con cui si sistema una stanza in casa per un ospite che viene da lontano. Una disponibilità a lasciarsi coinvolgere, ma anche confondere, dai numerosi personaggi che ci presenta, o meglio, che ci fa apparire dal nulla davanti agli occhi, per poi riprenderseli.
Un libro che inganna, e allora lasciatemi svelare che “L’Impostore” è proprio lui, il libro stesso.