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Le pagine perdute – Ugo Nasi

TRAMA Viola Borroni, una giovane magistrata della Procura di Roma, viene incaricata di svolgere delle indagini sulla strana morte di un uomo, ritrovato con la punta di una freccia medievale nel cuore. Nel frattempo il padre di Viola scompare. Le due vicende sono connesse tra loro? Nei primi anni del Novecento il priore del convento di Mondragone – padre Giuseppe Strickland – vende a un mercante polacco un manoscritto dell’XI secolo con iscrizioni sconosciute, enigmatiche raffigurazioni di figure femminili, di piante e di costellazioni. Prima di consegnarlo, però, rimuove ad insaputa dell’acquirente le prime quattordici pagine nascondendole nel suo scriptorium. Cosa contengono quei fogli e perché occultarli? Quelle pagine perdute diventano l’ossessione persino di Adolf Hitler che durante la Seconda guerra mondiale organizza una Commissione di ricerca e di studio per ritrovarle. Una storia ricca di suspense in un andirivieni nel tempo dove si intrecciano le vicende della protagonista e quelle di un antico quanto enigmatico vescovo. Recensione a cura di Alessandra Ottaviano L’autore stesso definisce il manoscritto di Voynich così: “il libro, a mio modo di pensare, è qualcosa di così inquietante ed enigmatico da non avere rivali, nel mondo dei misteri” Mi trovo d’accordo con questa affermazione, proprio il mistero che avvolge questo libro e la sua affascinante storia mi ha spinta a leggere “Le pagine perdute” di Ugo Nasi. Un thriller dal ritmo molto serrato dove fantasia dell’autore e storia si fondono in un tutt’uno, dove è difficile per il lettore stabilire i confini. Il racconto si apre con il decesso del Sig. Johannes de Fugger, una morte inspiegabile che volgerà nell’assurdo durante l’autopsia. La protagonista Viola Borroni, P.M. romana alle prese con una causa intricata e importante, verrà chiamata ad indagare su questo strano decesso. La storia poi si sposta subito nel 1912, anno in cui Giuseppe Strickland, priore del convento gesuita di villa Mondragone di Frascati, deve fare una difficile scelta. Vendere trenta antichi volumi della biblioteca per recuperare del denaro per poter restaurare la villa in stato di disfacimento. La villa prende il nome dal suo illustre ospite papa Gregorio XIII, che l’ha abitata nel 1574, e nel cui stemma di famiglia vi era proprio un dragone. Nel 1865 la villa diviene convitto gesuita. “Era giusto che questi libri e manoscritti, rappresentanti della cultura cristiana, della storia, dell’arte miniata, pezzi più unici che rari della tradizione culturale e religiosa della chiesa, venissero sottratti al patrimonio dell’umanità, per divenire proprietà esclusiva di poche persone fortunate?” Giusto o no che fosse, il polacco mercante di libri rari Wilfrid Voynich riesce ad accaparrarseli. Il mercante resta immediatamente colpito da questo libro medievale dal testo incomprensibile ed enigmatico scritto su pergamena di capretto, che proprio da lui prenderà il nome di manoscritto di Voynich. Il priore sa, che nel libro è contenuto un potere occulto, e teme che possa cadere nelle mani sbagliate, così con la connivenza di Giorgio Parisi, il collaboratore di Voynich, decide di occultare 14 pagine del testo, che sono scritte in latino e che andranno perdute per sempre. Tutti i personaggi della storia faranno di tutto, persino uccidere, pur di impossessarsene. Oltre al padre di Viola, che si scoprirà essere implicato nella vicenda, sulle tracce del libro c’è anche la famosa società Thule, la setta esoterica segreta tedesca, ed Adolf Hitler in persona. Da qui in poi, mi è impossibile proseguire senza svelare troppo rischiando di rovinare il finale, dico solo che durante il racconto incontrerete il personaggio di Johannes Fugger, il cardinale e nobile cavaliere tedesco che scese in Italia nel 1100 al seguito del futuro imperatore Enrico V e verrà raccontata la sua famosa leggenda circa il vino di Montefiascone e anche il mistero della sua tomba nella basilica di San Flaviano. Questa chiesa riserva altri misteri affascinanti, a cominciare dall’affresco dei “tre vivi e i tre morti” che si ricollega a Federico II di Svevia e al suo misterioso castello ottagonale. Ugo Nasi ha scritto un ingegnoso e intricato thriller nel quale si viene risucchiati, un vortice che comprende tante storie e soprattutto tanti personaggi diversi, fino all’epilogo anch’esso intriso di mistero, fino nel colpo di scena finale. Un libro che va assaporato, riletto e approfondito anche se la scrittura accattivante permette di leggerlo in brevissimo tempo.     Copertina flessibile: 226 pagine Editore: Kairòs (26 agosto 2016) Collana: Kairòs ISBN-10: 8899114439 ISBN-13: 978-8899114435 Link d’acquisto: Le pagine perdute  
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