A ottant’anni dal bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, la memoria resta viva nei volti, nei racconti e nei simboli che hanno attraversato il tempo: un triciclo arrugginito, mille gru di carta, un albero sopravvissuto. In questo secondo capitolo, Laura Pitzalis ci guida attraverso testimonianze toccanti, oggetti-simbolo e storie di resilienza per ricordare ciò che è stato e per ribadire, con forza, un messaggio universale: mai più guerra, mai più atomica.
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6 e 9 agosto 1945. Il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki: il mondo non fu più lo stesso (Prima parte)
Nel cuore della Seconda guerra mondiale, due bombe atomiche distrussero in pochi istanti le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, aprendo un capitolo oscuro nella storia dell’umanità.
In questo approfondimento la nostra Laura Pitzalis ci guida attraverso i tragici eventi, le scelte storiche che li precedettero e le conseguenze psicologiche, sociali e geopolitiche che ancora oggi ne derivano.
Un ricordo necessario a ottant’anni da quei giorni che segnarono la fine di una guerra e l’inizio di un’era nucleare.
Robert Oppenheimer
Esce oggi nelle sale italiane “Oppenheimer” film basato sulla biografia, scritta da Kal Bird e Martin Sherwin e edita da Garzanti, “Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica. Il trionfo e la tragedia di uno scienziato”. E dove ci sono Storia, libri (e cinema), c’è TSD.
Proviamo a raccontarvi chi fu Robert Oppenheimer.


