Oggi per avvisarci che dobbiamo alzarci dal letto, andare a scuola, al lavoro o a altri impegni, l’utilizzo di sveglie, orologi o App dello smartphone e irrinunciabile. Al giorno d’oggi puntare la sveglia è un’azione normale e scontata, quasi banale, ma non è sempre stato così.
Prima dell’invenzione della sveglia, le persone si affidavano a vari metodi per svegliarsi all’ora giusta. Uno dei più antichi, un riferimento appare in un poema cinese scritto da You Jiangu nel 520 d.C., includeva l’uso di candele con chiodi appuntati per provocare un rumore al cadere; o clessidre che producevano un suono quando il livello dell’acqua raggiungeva una certa quantità; nelle città cristiane, addetti delle chiese e cattedrali svegliavano le persone con il suono delle campane; i marinai dell’antichità utilizzavano i turni di guardia e, per chi non si svegliava, il metodo per farli alzare era un bel secchio d’acqua fredda.

La prima sveglia moderna fu realizzata nel 1787 dall’orologiaio americano Levi Hutchins, che la utilizzava personalmente per svegliarsi alle 4 del mattino. Non la commercializzò e bisogna aspettare il 1876 perché la Seth Thomas Clock Company brevettasse la prima sveglia da comodino, rendendola disponibile per il mercato. Ma non si trovavano in ogni casa, erano un bene di lusso costoso e poco affidabile.
Chi aveva dovuto rinunciare alla vita contadina, fatta di ritmi scanditi dal sorgere e calare del sole, e si era trasferito in città per lavorare in fabbrica, aveva bisogno di un aiuto per svegliarsi all’ora giusta.
Così nell’Ottocento, nell’Inghilterra dell’epoca vittoriana, soprattutto nelle città settentrionali e in alcuni quartieri industriali di Londra, nasce la professione dello svegliatore, il Knocker-up, “colui che bussa in alto”. Questi professionisti del risveglio si guadagnavano da vivere svegliando gli operai delle fabbriche e dei cantieri navali, armati di bastoni di bambù, lunghi abbastanza da poter bussare alla finestre più in alto, o talvolta lanciando piccoli sassi. Retribuiti con solo pochi centesimi a settimana, si destavano all’alba per svolgere il loro compito e non se ne andavano finché non erano sicuri che il cliente fosse effettivamente sveglio.
Operai, medici, impiegati, insegnanti o persone appartenenti a classi sociali più agiate non fa differenza: i lavoratori delle fabbriche non erano gli unici ad essere svegliati con questo sgradevole suono proveniente dalla propria finestra.
Qualcuno appendeva alle finestre delle abitazioni un biglietto che indicava l’orario della sveglia; nella contea di Durham le case dei minatori avevano assi di ardesia incastonate nei muri esterni su cui i lavoratori scrivevano con il gesso i dettagli del turno per farsi svegliare al momento giusto. Anche per chi abitava a piano terra il Knocker-up utilizzava un bastone per rendere il rumore più fastidioso e quindi più efficace, in ogni caso l’incaricato alla sveglia aspettava un cenno di conferma prima di andare a bussare a un’altra finestra.
Era un lavoro svolto principalmente da uomini anziani e da alcuni poliziotti che volevano arrotondare lo stipendio ma anche da donne. Una in particolare, Mary Smith, aveva un suo particolare metodo per la sveglia: non usava il bambù, ma si serviva di una piccola cannuccia di gomma, utilizzata come cerbottana, per sparare piselli o fagioli secchi alla finestre dei clienti.
Tra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta del secolo scorso questa professione cadde in disuso e Molly Moore, la figlia di Mary Smith, è considerata una delle ultime svegliatrici impiegate.

Il Knocker-up entrò nell’immaginario collettivo inglese al pari dello spazzacamino, persino Charles Dickens incluse una breve descrizione di questo lavoro nel suo romanzo Grandi speranze. A Mary Smith invece è stato recentemente dedicato un libro illustrato in cui l’autore, Andrea U’Ren, racconta del singolare sistema di sveglia adottato dalla donna.
Anche intorno alla storia di Jack lo Squartatore si raccontano svariati aneddoti legati a questi strani lavoratori. Si dice che il testimone della prima vittima di Jack fosse stato proprio un uno di loro.
Quella del Knocker-up è senza dubbio una delle professioni più curiose e affascinanti, ma ci resta una curiosità: chi svegliava gli svegliatori?
In effetti non lo sappiamo, sul loro conto ci sono solo congetture: restavano tutta la notte svegli e dormivano durante il giorno, oppure si organizzavano a turni… Voi che suggerite?



