Viaggio nella storia

Il mappamondo di Fra’ Mauro

Articolo a cura di Roberto Orsi

“Per tanto dico che io nel tempo mio ho solicitado uerificar la scriptura cum la experientia inuestigando per molti anni e praticando cum persone degne de fede le qual hano ueduto ad ochio quello che qui suso fedelmente demostro”.

Nel mio ultimo viaggio a Venezia ho potuto visitare la Biblioteca Nazionale Marciana. Tra gli splendidi capolavori conservati in queste sale, uno più di tutti ha colpito il mio intelletto: il Mappamondo di Fra’ Mauro. Posto in un’ala più remota della Biblioteca, in una sala espressamente dedicata al Mappamondo, che si può osservare comodamente seduti su una panca con la luce soffusa che ne esalta le caratteristiche, quest’opera ha un fascino incredibile.

La “lettura” del Mappamondo è impreziosita da uno schermo multimediale posto subito fuori della stanza, con una serie di video interattivi che ne spiegano le caratteristiche e i dettagli più significativi. I video sono consultabili anche online, grazie al meraviglioso lavoro prodotto dal Museo Galileo di Firenze.

Raccogliere tutte le informazioni in questo articolo sarebbe un lavoro gravoso e preferisco quindi rimandarvi, in caso lo vogliate, alla visione approfondita dei contenuti predisposto dal Museo Galileo al seguente link: https://mostre.museogalileo.it/framauro/it/

IL MAPPAMONDO

Il Mappamondo di Fra’ Mauro, databile all’anno 1450 ca., è uno dei più preziosi – e più noti – cimeli conservati nella Biblioteca Marciana di Venezia.

Esso è considerato uno dei più importanti documenti della cartografia veneziana in quel periodo che vide il passaggio epocale dalla visione e concezione medievale del mondo alle nuove conoscenze rinascimentali che le scoperte dei Nuovi Mondi, grazie ai viaggi di esplorazione, portarono all’uomo del tempo.

Il Mappamondo si presenta in una forma quasi perfettamente rotonda ed è composto da quattro pergamene di pelle di vitello, delle quali si riescono a intravvedere le giunzioni (in corrispondenza dei Dardanelli, fra l’India prima e la Chremania e infine attraverso Sumatra), montate su tre assi di legno di pioppo perpendicolari all’orientamento delle pergamene.

Biblioteca nazionale Marciana

L’opera è manoscritta su quattro fogli di pergamena incollati a un supporto ligneo (cm 230 x 230 ca.), fittamente annotati di iscrizioni (circa 3000) che riportano una serie incredibile di informazioni sui territori noti a quell’epoca. Tramite gli appunti e le iscrizioni all’interno del Mappamondo gli studiosi hanno avuto la possibilità di studiare la società dell’epoca e ottenere informazioni su quanto fosse già noto ai naviganti e alle popolazioni del tempo.

L’ORIENTAMENTO A SUD

La prima cosa che balza all’occhio dell’osservatore è che il mondo raffigurato da Fra’ Mauro ha un orientamento verso sud o, potremmo anche dire, sottosopra: il sud è in alto, il nord in basso.

L’orientamento odierno delle mappe è una convenzione che ha subito diversi cambiamenti nel tempo. Tra il 1150 e il 1500 quasi tutti i mappamondi erano rivolti a Est, sia perché facevano riferimento al sorgere del sole da levante, sia perché si riteneva che in quella direzione fosse situato il luogo immaginario del Paradiso Terrestre.

La raffigurazione del Paradiso Terrestre attribuita a Leonardo Bellini

La cosmologia cristiana, però, forniva anche una metodologia interpretativa per un orientamento dei mappamondi a sud, supponendo che il paradiso terrestre si trovasse verso est (quindi a sinistra dei mappamondi) ma nell’emisfero australe: in questo caso il Paradiso si trovava spesso nell’area alto/sinistra dei mappamondi.

LA STRUTTURA GEOGRAFICA

Il Mappamondo di Fra’ Mauro è iscritto in un cerchio con una composizione divisa in tre grandi continenti: l’Africa, l’Europa e l’Asia. Questo tipo di visualizzazione risale alla convenzione dei Mappamondi a “T-O”: la O individua l’Oceano che circonda la Terra abitata, mentre il braccio verticale della T rappresenta il Mar Mediterraneo, che separa Europa e Africa, e quello orizzontale i fiumi Tanais (l’odierno Don) e Nilo, che limitano inferiormente l’Asia, estesa all’intera metà superiore del cerchio.

Il Mappamondo ha un centro “geometrico” in un’area posta tra la Caldea, la Siria e la Mesopotamia e un centro “simbolico” spostato leggermente verso ovest (quindi verso destra per chi guarda) che coincide con la città di Gerusalemme. Fra’ Mauro sosteneva che se si considera la densità abitativa della terra, maggiore in occidente rispetto all’oriente, Gerusalemme si trova al centro del mondo. La città è infatti indicata con una rosa dei venti.

“è in mezo de la terra habitabile secondo la latitudine de la terra habitabile, benché secondo la longetudine la sia più occidental, ma perché la parte ch’è più occidental è più habitada per l’europa perhò l’è in mezo ancora secondo la longitudine. non considerando el spatio de la terra ma la moltitudine di habitanti”.

Tutto intorno alle terre abitate e conosciute, Mauro ha posto un numero molto importante di piccole isole che considera come terre di transizione tra noto e ignoto. Oltre il confine ci sono oceani infiniti che non lascerebbero scampo a eventuali avventurosi navigatori.

Lo spazio illustrato è rappresentato da immagini e da testi: le immagini riprendono una tipologia comune alla cartografia precedente (si notano montagne, fiumi, palazzi, templi, chiese e moschee, ponti, monumenti sepolcrali, navi, animali, piante), e inoltre riproducono stilemi piuttosto convenzionali, mentre i testi offrono descrizioni e spiegazioni discorsive, nelle quali si può cogliere con evidenza la volontà dell’autore di esplicitare le sue scelte e le ragioni che le hanno determinate. In queste note, tutte redatte in volgare veneziano, l’autore ha introdotto notizie, osservazioni, commenti e riflessioni, che lasciano trasparire una sicura conoscenza degli scritti di autori classici, tardo latini e altomedievali che si trovano citati e che forniscono dunque le coordinate del sapere geografico di Fra Mauro: Aristotele, Tolomeo, Strabone, Catone, Stazio, Plinio, Messalla, Arriano, Sallustio, Pomponio Mela, Solino, San Gerolamo, Sant’Agostino, Alberto Magno, San Tommaso d’Aquino, Nicolò de Lyra.

IL PROGETTO COSMOGRAFICO

Più che una rappresentazione del mondo conosciuto, il mappamondo è un progetto visionario che descrive la possibilità di unire tutte le terre attraverso rotte marittime oceaniche. Fra Mauro immaginava che terre lontanissime come Cipangu, ossia il Giappone, Giava, e Zaitun – l’odierna Quanzhou nel mar della Cina, ritenuta da Marco Polo (1254-ca. 1324) il più grande porto al mondo – potessero essere collegate a luoghi più prossimi al Mediterraneo, quali Aden, Hormuz, La Mecca e le stesse Venezia e Lisbona, anche attraverso la circumnavigazione dell’Africa. Il collegamento interamente marittimo si affiancava alle vie marittime, fluviali e carovaniere che da secoli legavano l’Asia centrale con l’Asia orientale, attraverso la Persia. Con l’avvento della dinastia Ming e l’interruzione delle vie carovaniere in Asia centrale, in corrispondenza del Mar Nero e del Caspio, il mare offriva un nuovo spazio di connessione che consentiva letteralmente di aggirare l’interruzione delle vie terrestri.

FRA’ MAURO

Pur vestendo l’abito da monaco, Fra Mauro (attivo ca. 1430-ca. 1459/1464) visse in stato laicale, come converso, nel monastero camaldolese di San Michele in Isola. La sua presenza nel convento è attestata dal 1409, e nei vent’anni che seguirono si distinse principalmente come cosmografo. Fu incaricato di redigere mappe topografiche – come la carta dei possedimenti del monastero camaldolese di San Michele di Leme in Istria – e di occuparsi di problemi idrografici, come la deviazione del fiume Brenta. A partire dal 1448-1449 fu impegnato nella redazione di mappamondi, e a questo periodo potrebbe risalire il disegno della mappamundi conservata nella Biblioteca Marciana.

Il mappamondo della Biblioteca Marciana è senza dubbio il suo capolavoro cosmografico. 

Fonti

https://bibliotecanazionalemarciana.cultura.gov.it/la-biblioteca/il-patrimonio/patrimonio-librario/il-mappamondo-di-fra-mauro

https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/il-mappamondo-di-fra-mauro-biblioteca-nazionale-marciana-venezia

Versione digitale consultabile online

https://mostre.museogalileo.it/framauro/it

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