In Puglia arroccato su un banco roccioso c’è un castello che colpisce per il suo colore bianco, per la sua forma particolare ma soprattutto per la ricchezza di simboli che ne aumenta l’aura di mistero rendendolo un luogo esoterico che per secoli ha affascinato i migliori studiosi: Castel del Monte.
Per le sue caratteristiche e per la sua storia, nel 1996 è entrato a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.
Forse non ne siete consapevoli ma in questo momento potete averlo in tasca, in borsa, è la monetina con minor valore di tutte, da un centesimo.

LA STRUTTURA
La storia di Castel del Monte si intreccia con quella di un sovrano la cui figura ha segnato la storia europea, Federico II di Svevia, imperatore del Sacro Romano Impero e re di Sicilia, che commissionò questo imponente complesso in un’epoca in cui scienza, filosofia e arti si diffondevano con entusiasmo. I suoi interessi nei campi matematici e astronomici si riflettono con notevole precisione nell’edificio, come testimonianza della sua visione innovativa e del suo spirito curioso.

La maggior parte dell’edificio è stata realizzata in pietra calcarea locale, capace di variare la sua tonalità dal bianco al rosato in base alle diverse ore del giorno. A questa pietra si affiancano l’utilizzo di marmo, oggi visibile solo in alcuni frammenti, e breccia corallina, materiali che creano un effetto di luce e movimento, soprattutto durante i momenti in cui il tramonto colora il paesaggio circostante.
Le pareti esterne sono arricchite da finestre monofile, bifore e trifore.
Il castello è perfettamente identico a ogni livello, e i piani sono collegati tramite un intricato sistema di scale. Tutte le stanze, di forma trapezoidale, sono uguali. Una sola differisce da tutte, la cosiddetta “Stanza Magica”, al piano terra e senza finestre. Rispetto alle altre è diversa per le decorazioni del pavimento a stella di Davide. Si pensa fosse una stanza magica utilizzata per rituali particolari.
Alcuni passaggi, come la famosa scala a chiocciola che conduce ai vari piani, comprendono un percorso di 44 gradini dotati di una curiosa forma trapezoidale, incastonati in robuste colonne. Questo esempio di ingegneria medievale dimostra come funzionalità ed estetica potessero sposarsi in maniera armoniosa, offrendo al visitatore uno spaccato di una tecnica costruttiva molto avanzata per l’epoca.

QUAL ERA LA SUA FUNZIONE?
Non si è ancora certi della sua effettiva funzione, secondo alcuni probabilmente una fortezza visto la sua posizione su una collina, che permette di dominare la zona circostante, rendendolo perfetto per il controllo e la difesa del territorio circostante. Per molti, però, non lo è soprattutto per l’assenza degli elementi tipici degli edifici difensivi. Per esempio, le scale a chiocciola si innalzano in senso antiorario, condizione che avrebbe indotto i difensori a dover impugnare l’arma d’attacco con la sinistra e lo scudo con la destra; le finestre sono troppo ampie e facilmente penetrabili da catapulte esterne; non esistono fossati per la difesa, cunicoli per la fuga e nemmeno feritorie utili per una gittata controffensiva.
Alcuni storici, invece, suggeriscono che il castello potesse servire come rifugio o come luogo di svago per la caccia, data l’abbondanza di fauna selvatica nella zona. Non dobbiamo dimenticare che Federico II era un provetto cacciatore e un grande esperto di caccia con il falcone.
Ma cosa voleva rappresentare Castel del Monte con quella struttura tanto sfarzosa quanto, apparentemente, inutile?
Federico II, un sovrano che promuoveva il sapere e la cultura, aveva una visione cosmopolita avendo vissuto tutta la sua vita tra Occidente e Oriente, grazie alla sua gioventù trascorsa in Sicilia, luogo dove convivevano cristiani, musulmani ed ebrei.

L’interesse di Federico per le arti, le scienze e, in particolare, l’astronomia potrebbe aver influenzato la scelta architettonica del castello. Secondo alcune teorie, Castel del Monte potrebbe essere stato concepito come una sorta di monumento celeste, un omaggio alla cosmologia e al profondo desiderio dell’Imperatore di coniugare la scienza con la spiritualità, l’astronomia con l’esoterismo.
Questo potrebbe spiegare il grandioso e rigoroso schema architettonico che richiama molti aspetti simbolici contribuendo a renderlo un luogo unico, dall’atmosfera particolarmente suggestiva che ha dato vita a numerose leggende: c’è chi ritiene che il castello simboleggiasse un luogo iniziatico per tutti quelli che volessero intraprendere la strada della conoscenza; chi sostiene che il castello rappresentasse la corona stessa dell’Imperatore Federico e chi, addirittura, che il castello fosse il nascondiglio del Sacro Graal. Per la sua posizione strategica rispetto al sole, si è pensato anche ad un suo utilizzo come osservatorio astronomico.
Ma vediamo quali sono questi simboli e la loro interpretazione più gettonata ma non indiscutibile.

SIMBOLI ASTROLOGICI
L’intera costruzione sarebbe intrisa di forti simboli astrologici e la sua posizione sarebbe stata studiata in modo che nei giorni di solstizio ed equinozio le ombre create dalle pareti abbiano una particolare direzione.
A mezzogiorno dell’equinozio di autunno, ad esempio, le ombre delle mura raggiungerebbero perfettamente la lunghezza del cortile interno, ed esattamente un mese dopo coprirebbero anche l’intera lunghezza delle stanze.
Due volte l’anno, l’8 aprile e l’8 ottobre, inoltre, un raggio di sole entrerebbe dalla finestra nella parete sudorientale e, attraversando la finestra che si rivolge al cortile interno, illuminerebbe una porzione di muro dove un tempo era scolpito un bassorilievo.
Sulle due colonne che fiancheggiano il portale di ingresso sono accovacciati due leoni, scolpiti uno con lo sguardo rivolto verso il sorgere del sole al solstizio d’inverno, mentre il secondo è scolpito con lo sguardo rivolto nella direzione del sorgere del sole nel solstizio d’estate.

SIMBOLI MATEMATICI
Il complesso di Castel del Monte si configura come un laboratorio di idee, in cui la geometria diventa mezzo espressivo e l’arte dialoga con la scienza. L’elemento distintivo è senza dubbio la forma ottagonale, che si colloca tra il quadrato, simbolo della terra, e il cerchio, che rappresenta l’infinità del cielo.
Un aspetto estremamente curioso riguarda anche la ricorrenza del numero otto che è fra i simboli più antichi, universalmente considerato il numero dell’equilibrio cosmico: la forma ottagonale della costruzione, del cortile interno e delle otto torri ai vertici; le otto sale a pianterrenoele otto al piano superiore; la vasca interna che doveva essere ottagonale; otto fiori quadrifogli sulla cornice sinistra del portale di ingresso, altri otto sulla cornice inferiore; otto foglie sui capitelli delle colonne nelle stanze, otto foglie sulla chiave di volta …
Anche il rapporto tra le dimensioni delle diverse parti dell’edificio è stato definito con grande cura: la lunghezza dei lati dell’ottagono, i diametri delle torri e le altezze delle volte interne sono stati misurati in modo così preciso da far pensare all’influenza delle teorie matematiche in voga al tempo. È interessante, infatti, notare come la progettazione sembri ispirarsi alla sequenza dei numeri di Fibonacci, amico di Federico II, e alla proporzione aurea conosciuta sin dall’antichità e utilizzata in costruzioni sacre: rappresenterebbe 1,618, il numero d’oro, secondo il quale Dio ha creato la vita, misteriosamente presente in ogni forma vivente, compreso l’essere umano.
Nella perfetta geometricità di Castel del Monte, che ha incantato molti studiosi, c’è però un “neo”: l’ottagono del cortile, a differenza dell’ottagono esterno del castello e degli ottagoni delle torri, non è un ottagono regolare, non c’è un solo lato che sia uguale a un altro.
Questo sconcerta perché si tratta di un’imperfezione grossolana che da maestranze tanto provette poteva essere facilmente evitata.
E se l’irregolarità fosse voluta? Infatti, è proprio così, non è un errore di costruzione ma un elemento progettuale con un forte significato simbolico e geometrico.

LEGGENDE E MISTERI
Il Tesoro Nascosto. Da secoli, voci parlano di un inestimabile tesoro sepolto nelle viscere del Castel del Monte. Malgrado le innumerevoli spedizioni alla ricerca, il castello si è rivelato geloso dei suoi segreti, mantenendo intatti i misteri dei suoi sotterranei.
L’Ombra della Dama Bianca. Alcuni visitatori notturni sostengono di aver visto una figura femminile, la Dama Bianca, vagare per le torri e le sale del castello. Chi è? Un’antica amante dell’Imperatore o un’entità protettrice del castello?
Il Pozzo delle Anime. Si dice che esista un pozzo nascosto che non porta acqua, ma le anime di coloro che hanno tradito l’Imperatore. Le voci dicono che in alcune notti si possano sentire i lamenti provenire dalle profondità.
L’Enigma Architettonico. Alcuni sostengono che il castello sia stato costruito seguendo antichi principi alchemici e che possieda poteri curativi per coloro che vi alloggiano.
La Porta Dimensionale. Teorie più moderne suggeriscono che il Castel del Monte possa essere un punto di incontro tra diverse dimensioni, un portale tra mondi.
Il Codice del Monte. Alcuni ritengono che le proporzioni e la geometria del castello rappresentino un codice, una sorta di mappa o chiave, ancora non decifrato.
L’Aquila e la Luna. Secondo antiche narrazioni, durante particolari allineamenti astrali, l’ombra del Castel del Monte assume la forma di un’aquila che prende la luna, un simbolo potente della potenza e della visione di Federico II.
Castel del Monte non è soltanto una testimonianza dell’ingegno architettonico del XIII secolo, un patrimonio culturale ed inestimabile del nostro paese, uno scrigno che racchiude, tra le sue mura, quasi 800 anni di Storia, ma anche un arcano che continua a stimolare l’immaginazione. E mentre il vero scopo della sua costruzione potrebbe non essere mai scoperto, immutato rimarrà il suo carisma dovuto all’eterna unione tra storia, bellezza, mistero.