Narrativa recensioni

L’sola dei Femminielli – Aldo Simeone

Recensione a cura di Luigia Amico

“[…] quella libertà non gli interessava. Non la capiva, non riusciva a immaginarla. Gli bastava una vita qualunque. Ma una vita vera, da coniugare al futuro: io farò, io sarò, noi saremo.”

Ci sono storie di cui si parla tanto, molto ma mai abbastanza…e ci sono altre storie quasi finite nel dimenticatoio, quel posticino lontano dal cuore e dalla mente e destinato lentamente a sparire definitivamente. Storie che in realtà dovrebbero essere raccontate ad alta voce, quasi urlando perché vedono protagonisti uomini (o donne) che hanno dovuto lottare, sopravvivere, stringere i denti e andare avanti, uomini che in modo silente hanno contribuito a fare la Storia.

Aldo Simeone racconta di uno spaccato storico a molti probabilmente sconosciuto. Siamo a San Domino (isole Tremiti), luogo di confino destinato ad ospitare, durante il regime fascista, uomini omosessuali. Qui furono deportati, isolati dal resto del mondo perché considerati malati quando in realtà ad essere malato era l’occhio che costantemente li osservava e giudicava.

“La notte a San Domino faceva paura. Sia quando le cascavi dentro addormentato, e in fondo ci trovavi i sogni, sia se ti lasciava solo, a contare le pecore, e il tempo si fermava in preda a dubbi e pensieri.”

L’autore ci porta a conoscenza di questa drammatica vicenda attraverso Aldo, protagonista del libro. L’uomo, proveniente da Firenze, arriva sull’isola nel settembre del 1939. Accolto in una delle due strutture destinate agli “Arrusi”,Aldo conoscerà gli altri “ospiti” presenti all’interno della baracca fatiscente. Personaggi particolari, caratteristici, ognuno con il proprio pesante fardello sulle spalle.

Fisichella, Picciridda, il Professore, la Francisa…sono solo alcuni dei nomi che costellano e colorano le pagine del libro. Esatto, colorano! E lo fanno attraverso le loro storie, le loro emozioni, il loro costante desiderio di libertà e di poter vivere la loro vita senza vergogna, la voglia di urlare al mondo la loro “innocenza”, come se il loro essere se stessi fosse una colpa imperdonabile.

E Aldo si farà avvolgere e travolgere in un turbinio a tratti violento, a tratti amorevole. I “Femminielli”,in questa reclusione forzata, potranno finalmente uscire allo scoperto e non dovranno più nascondersi, inganneranno il tempo con giochi, racconti, lavorando, potranno abbigliarsi come meglio desiderano. Saranno gelosi, ameranno di un amore vero e non esclusivamente mercenario, sorrideranno e osserveranno un orizzonte illusorio con malinconica nostalgia.

Pensandoci bene, sono tutti protagonisti, ognuno di loro regala una emozione, un sorriso e una riflessione. Nessun personaggio prevarica sull’altro, tutti accompagnano per mano il lettore alla scoperta del loro mondo, attraverso il passato fino ad arrivare al presente. Si ha quasi la sensazione che dopo essere stati confinati in quell’angolo remoto abbiano ritrovato paradossalmente una libertà mai assaporata.

“Guardandoli parlottare, ridacchiare, gesticolare, Aldo intuì quale dovesse essere il vero significato del miracolo dei pani e dei pesci: il prodigio della condivisione. E intese che era questo lo spirito con cui la Picciridda opponeva, al bisogno di verità della Fisichella, il proprio invito alla solidarietà”

Aldo Simeone, attraversando realtà e finzione, illustra con delicate pennellate un mondo sconosciuto e dimenticato. Con tatto e sensibilità ma anche con uno stile diretto e ammaliante, concede ai confinati di riacquistare la voce perduta e di poter narrare cosa sono stati e cosa hanno dovuto subire e sopportare perché considerati diversi, malati di una malattia contagiosa e pericolosa.

L’isola dei femminielli – Edizione cartacea
L’isola dei femminielli – Edizione e-book

Trama

Settembre 1939. Aldo, ventenne fiorentino, giunge a San Domino, l’isola delle Tremiti scelta dal regime fascista come confino per chi era accusato di omosessualità. I cosiddetti “femminielli” alloggiano in due baracche fatiscenti, con un secchio a fare da gabinetto e un camino mal funzionante per le notti più fredde. Sono perlopiù siciliani, perché arrestati per un omicidio avvenuto anni prima a Catania e tuttora impunito, che continua a perseguitarli. Ci sono la Fisichella, dallo sguardo sornione, sempre in urto con il mondo, la Picciridda, appena diciottenne, che ama travestirsi da donna, la Leonessa, afflitto da attacchi epilettici e con strani segni sul corpo; e poi la Sticchina, il Professore, il Dottore, la Peppinella, vittime come Aldo di pregiudizio e intolleranza. La vita a San Domino è dura, scandita dal disprezzo degli abitanti dell’isola, incontri clandestini nei boschi e la conta dei carabinieri, esiliati anche loro e non disdegnosi di trovare conforto tra i femminielli.
Nonostante le intenzioni del regime, dalla segregazione nascerà una comunità di uomini paradossalmente liberi e solidali. Nel giugno del 1940, in ogni caso, i confinati di San Domino saranno rilasciati e in parte arruolati per essere mandati al fronte. In guerra, ognuno andrà incontro al proprio destino nel ricordo indelebile di quell’esperienza vissuta assieme.
Con una scrittura delicata e toccante, l’autore ricostruisce la vicenda di alcuni giovani che vennero puniti per la loro diversità.
Un libro coraggioso che narra un pezzo dimenticato della storia italiana attraverso singole esperienze di discriminazione e resistenza. Un racconto sui rapporti umani e sul confine, spesso sottile, che separa prigionia e libertà.

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