Narrativa recensioni

Le ragazze di Glasgow – Susanne Goga

Recensione a curo di Mara Altomare

Sembrerebbe un romanzo scontato e rivisto, di quelli che cominciano con un urto tra un ragazzo e una ragazza che corrono di fretta sotto la pioggia, si scontrano e, banalmente… succederà qualcosa!  Ma una volta finito ci si accorge di quanta storia abbiamo inconsapevolmente studiato e di quanti personaggi veri abbiamo incontrato… Questo libro ci porta in un bel posto, in buona compagnia.

“Le ragazze di Glasgow” inizia così: una ragazza corre alla cieca lungo una strada della città, piove e tira vento, il selciato è bagnato; lei tiene stretto a sé un quaderno pieno di disegni e ha talmente fretta che non vede dove mette i piedi… finché uno scontro con un ragazzo sconosciuto interrompe la corsa e il quaderno le scivola dalle mani…

“Quanta fretta” … un ragazzo sui vent’anni, con i capelli corti e neri, baffi folti, e uno strano occhio destro con la palpebra semichiusa che faceva sembrare più grande quello sinistro.”

Il ragazzo raccoglie il quaderno rovinato, lo sfoglia con curiosità e glielo restituisce, poi fruga nella tasca del suo cappotto e gliene dona un altro nuovo: “Fanne buon uso”, le dice…

Chi mai può avere tanti quaderni da darne via uno con tanta facilità?

Risposta: un artista tra i più interessanti ed eclettici che ho conosciuto grazie a un libro, Charles Rennie Mackintosh, vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

Architetto, designer e pittore scozzese, esponente di maggior rilievo dell’Art Nouveau nel Regno Unito, proprio a Glasgow Mackintosh trascorse la maggior parte della sua vita, e il volto di questa città raccontato nel romanzo ci immerge nel pieno della rivoluzione industriale, quando, con la crescita economica, si sviluppò una grande richiesta e produzione di oggetti artistici e di consumo destinati alle masse. L’arte iniziò ad entrare nelle case e Mackintosh passò alla storia, oltre che per la sua attività di architetto, per le sue opere legate a decorazioni, allestimenti di edifici e uffici, complementi d’arredo, disegnati anche in collaborazione con la moglie Margaret Macdonald, donna che pure incontriamo nel romanzo. Una donna che va ricordata prima come artista e poi come moglie di Mackintosh.

E ora ritorniamo da quella ragazza scivolata sul selciato con il quaderno in mano… il suo nome è Olivia Mc Leod, ed è una giovane artista al centro di un percorso appassionante di crescita e scoperta di sé. Con il talento sorprendente per il disegno e per il ricamo, la testardaggine di credere nelle proprie capacità, la tenacia di portare avanti, giovanissima, studio e lavoro. Olivia è la protagonista del romanzo.

È sorprendente come l’autrice abbia saputo intrecciare la vita di Olivia, frutto di pura invenzione, con le vite vere, storiche, degli altri protagonisti, con una narrazione assolutamente credibile e fluida. Olivia frequenta la Scuola d’arte di Glasgow, che dà a molte ragazze la possibilità di studiare design, e che nella realtà è stata una scuola destinata a studentesse benestanti; ma lei ha origini modeste e non gode di un grande sostegno finanziario: il suo è un cammino di umiltà e passione per l’arte e per il lavoro.

Per sostenersi lavora come cameriera in una in una delle prime sale da tè dell’epoca, costruita e progettata da Kate Cranston, e, attenzione, perché anche qui siamo dentro alla storia vera, anche Miss Kate è esistita.

Kate Cranston, o semplicemente Miss Cranston, fu un’intraprendente e illuminata donna d’affari; figlia di un mercante di tè di Glasgow, con una famiglia alle spalle assolutamente contraria al consumo di alcol, concepì l’idea di una serie di sale da tè artistiche, dove le persone potessero incontrarsi per rilassarsi e sorseggiare bevande analcoliche.

Chi voleva bere, poteva andare nei pub, da lei non c’erano né birra né whisky.”

Qui si stabilì il sodalizio lavorativo tra la Cranston e Mackintosh, in quanto l’architetto progettò gli interni di tutte le sale da lei gestite, spesso in collaborazione con la moglie Margaret. Ed è qui che il romanzo porta Olivia, e Miss Cranston sarà la prima persona a credere in lei.

 “Le era sembrata una donna di altri tempi, ma i suoi occhi svegli rivelavano la sua salda e moderna visione della vita. Olivia non si aspettava che il locale appartenesse a una donna.”

Tra questi due giganti spicca l’estro della giovanissima Olivia, e gli oggetti che realizza e decora ci trasportano dentro a tutti gli ambienti della Glasgow di fine ‘800: la città, le strade, le fabbriche, i club, i ristoranti e le case delle persone comuni, la stessa sala da the… tovagliette floreali, biancheria, teiere, tazze, piattini, sedie… L’arte diventa parte della vita quotidiana e, con grande naturalezza e capacità narrativa da parte dell’autrice, Olivia intesse il suo romanzo con i pezzi grossi della storia, amalgamando la sua vita alla loro, la sua creatività alla loro.

“Vogliamo essere circondati da cose belle anche nella vita di tutti i giorni e non soltanto quando andiamo in un museo. Chi può appendere un dipinto a olio in soggiorno o mettere una scultura nell’ingresso di casa? Solo pochissime persone. Ma molte più persone possono permettersi della bella biancheria o delle graziose stoviglie. Io credo che nulla sia comune o impuro: il disegno e la decorazione di una ‘pepiera’ sono importanti quanto la concezione di una cattedrale”

In questo contesto culturale e storico, vero e verosimile, si sviluppa una trama ricca di ingredienti, che rendono la lettura dinamica e coinvolgente: intorno alla vita di Olivia non manca la componente romantica, con una vicenda sentimentale che nasconde un mistero e che la metterà alla prova, di fronte a scelte importanti; non mancano i colpi di scena, con situazioni in cui Olivia dovrà pagare per la sua ingenuità e si confronterà con la scaltrezza dei più furbi di lei; non mancano pagine dolorose, in cui dovrà affrontare la sofferenza e il lutto, dimostrando di sapersi rialzare in piedi; non manca neanche un bell’omaggio all’Italia, con una storia nella storia dedicata alla nascita di un ristorante italiano a Glasgow, ulteriore segno di novità in una città in fermento.

Non manca poi la vera, bella e sana condivisione tra amiche, studentesse, lavoratrici, artiste, donne che lottano per i diritti femminili e rivendicano un ruolo più attivo nella società.

“Qui le donne possono bere tè senza che siano accompagnate da un uomo”

Interessante il confronto tra la modernità di Miss Cranston, la sua lungimiranza, il suo carisma, la risolutezza e il modello da seguire che lei rappresenta, contrapposto alla figura della madre di Olivia, che invece esprime la tradizione, la paura del cambiamento, ma anche il porto sicuro dove Olivia, pur sperimentando la libertà, sa di poter sempre tornare… donne complesse, diverse tra loro, ma simili nel loro essere schiette e dirette, tra le quali Olivia si muove negli anni viaggiando sull’onda dei cambiamenti della sua epoca e costruendo la sua identità.

Un libro ricco di sfumature, dove Olivia, con la sua crescita umana e artistica, è lo specchio della Glasgow di inizio Novecento, una città affascinante, in un periodo di grandi mutamenti sociali, politici e culturali.

Un romanzo ispirato a donne di grande personalità che meritano di essere conosciute e a cui, nel 1990, fu dedicata una mostra rivoluzionaria al Kelvingrove Museum di Glasgow; mostra che celebrò le opere di numerose artiste donne di fine ‘800 / inizi ‘900 e si intitolava “Glasgow Girls, women in art and design 1880-1920”: fu in quell’occasione che venne coniata l’espressione “Le ragazze di Glasgow”.

Le ragazze di Glasgow – Edizione cartacea
Le ragazze di Glasgow – Edizione e-book

TRAMA
Glasgow, 1892. Olivia è una ragazza di umili origini e poche opportunità. Alla morte del padre sembra che il suo futuro sia già tracciato e che dovrà andare a lavorare in fabbrica. Eppure, fatica a mettere da parte la sua grande passione per il disegno e grazie alla sua determinazione, alla sua bravura e a una certa sfacciataggine ottiene la possibilità di studiare alla rinomata Scuola d’arte – un’istituzione all’avanguardia per l’epoca, dove possono iscriversi anche le donne. Per lei inizia così un periodo durissimo, fatto di sacrifici, notti insonni, e piccole grandi soddisfazioni. Quello dell’arte è un mondo affascinante quanto pieno di intrighi e rivalità. E non è facile difendere il proprio talento quando si è alla ricerca della propria strada… A complicare tutto arriva poi un giovane e misterioso pittore londinese. I due sembrano avere un’affinità profonda, che li lega oltre la creazione artistica. Ma questo nuovo sentimento non ha il tempo di sbocciare perché lui si allontana senza una spiegazione, lasciandola con tante domande e nessuna risposta… Che segreto nasconde Gabriel? Nella Glasgow di fine Ottocento, Olivia si troverà a lottare per affermarsi come artista e come donna.

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