Novità in libreria

TSD consiglia le novità in libreria dal 16 al 30 aprile

TSD ritorna con le novità in libreria! In questa seconda parte del mese autori ed editori hanno voluto dedicare alcuni libri all’anniversario della Liberazione, ma non mancano anche altri titoli interessanti. Carta e penna alla mano e preparatevi a segnare!

Alpini ribelli. Studi storici sulle Penne Nere nella Resistenza 1943-1945
Rolando Anni
Stefano R. Contini
Alberto Leoni
Filippo Masina
Mursia
In libreria il 16 aprile

«Mi pare che gli alpini, nati per difendere le Alpi, meglio che non altri soldati si prestino, per loro natura, a difendere la libertà.» Mario Rigoni Stern Gli alpini sono il corpo militare più conosciuto e amato d’Italia. Eppure, il “mito” che li circonda sin dalla fondazione ha sinora trascurato uno dei momenti più significativi della storia italiana: quello resistenziale. Dopo l’8 settembre 1943 migliaia di militari entrarono nelle file della Resistenza. Molti di loro erano alpini. Alcune tra le più importanti formazioni furono organizzate e composte in misura importante da alpini: le bande di Giustizia e Libertà in Piemonte, le Fiamme Verdi in Lombardia, le divisioni Osoppo in Friuli, le brigate Julia in Emilia, la divisione Garibaldi in Jugoslavia, e altre ancora. Sino a oggi, tuttavia, è mancato uno studio specificamente dedicato al contributo degli alpini nella Resistenza. Alpini ribelli intende dunque colmare un vuoto, concentrandosi sull’apporto delle Penne Nere nelle vicende del 1943-45 nelle diverse regioni e teatri di guerra. Il volume è stato voluto dall’Associazione Nazionale Alpini per celebrare l’80° anniversario della Liberazione.

Luisa Zeni: Un sogno chiamato Italia
Claudio Restelli
Mursia
In libreria il 16 aprile

La straordinaria storia vera di una donna dimenticata dalla memoria collettiva, ma che ha avuto un ruolo cruciale durante la Prima guerra mondiale. Luisa Zeni, nata in un Trentino ancora sotto il dominio asburgico, cresce con il sogno di vedere la sua terra unita all’Italia. La guerra le offre un’occasione unica: diventare una spia per l’Esercito italiano. Con coraggio e determinazione, sfidando ogni giorno la cattura e la condanna a morte per tradimento, Luisa si infiltra oltre le linee nemiche, in Austria, raccogliendo informazioni essenziali per le sorti del conflitto. Ma la sua storia non si ferma qui: sarà anche infermiera negli ospedali militari, testimone della ferocia della guerra, e parteciperà all’impresa di Fiume accanto a Gabriele D’Annunzio. Un romanzo storico-biografico, basato su documenti e testimonianze, che ridà vita a una figura femminile di straordinaria modernità. Una donna anticonformista, ribelle e combattente, capace di sfidare il proprio tempo per realizzare un sogno: un’Italia unita e libera.

Sete di vento
Carmen Laterza
In libreria il 17 aprile

Settembre 1919. L’eco della guerra ancora risuona in un’Europa ferita, mentre in una città assediata nasce un sogno rivoluzionario. Leo, diciassettenne inquieto e determinato, lascia la sua casa tra le montagne della Carnia per unirsi all’impresa di Fiume, guidata da Gabriele D’Annunzio. Spinto dall’irrequietezza e dal desiderio di far parte di qualcosa di grande, Leo si immerge in un mondo fatto di ideali rivoluzionari, discorsi infuocati e sogni di giustizia sociale. La città assediata resiste con fierezza, e Leo si lascia trascinare dall’euforia della lotta. Tra azioni audaci, amicizie intense e un amore che lo segna nel profondo, scopre la forza delle proprie convinzioni e il prezzo che si paga per difenderle. Ma il confine tra ideali e illusioni è sottile, e la Storia non concede sconti. Quando gli equilibri si spezzano e il sogno rischia di trasformarsi in incubo, Leo dovrà scegliere chi vuole essere davvero e fino a che punto è disposto a spingersi per non tradire sé stesso.

La staffetta senza nome. Autobiografia di una partigiana
Sandra Gilardelli
Jessica Chia
Solferino
In libreria il 18 aprile

«No, non era coraggio. Era incoscienza. Era un ideale. Se dovessi pensare al coraggio, credo che su in montagna ci sarebbero saliti in pochi». Sandra Gilardelli ha novantanove anni e mezzo e, come racconta in queste pagine, quando ha preso parte alla Resistenza ne aveva soltanto diciotto. Nata in una famiglia antifascista, il seme della libertà germoglia subito, quando negli anni della guerra Milano si trasforma in un rogo a cielo aperto e costringe molte famiglie a sfollare. Ma il battesimo del fuoco avviene a Pian Nava, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, dove la ragazza inizia a collaborare con i partigiani della brigata Cesare Battisti, improvvisandosi infermiera e fabbricando bende e medicamenti con materiali di fortuna. In poco tempo diventa staffetta per la consegna di lettere segrete ai medici del Comitato di liberazione nazionale di Verbania. Il suo coraggio e le sue convinzioni si rivelano fondamentali anche quando incontra per la prima volta il tenente “Mosca”, primula rossa dei combattenti per la libertà, che si presenta travestito da soldato delle SS e riuscirà in seguito a sfuggire più volte alla forca. Con lui condividerà sessantacinque anni di vita e avrà una figlia, «cresciuta in mezzo ai partigiani». La storia del Paese s’intreccia con quella più intima, il passato con il presente in una confessione a cuore aperto scritta da Sandra Gilardelli con Jessica Chia, per ridare vera voce alla «Resistenza taciuta» delle donne.

Come parole sussurrate al vento
 Serena McLeen 
Vallardi
In libreria il 18 aprile

Cresciuta fra le mura di un orfanotrofio, Anna si prepara ad affrontare un mondo che le ha sempre voltato le spalle. Proprio quando l’amore per Marino le offre uno spiraglio di speranza, la Storia si abbatte su di lei con tutta la sua brutalità. La guerra, il fascismo, le deportazioni naziste: Anna si trova a combattere non solo per la propria sopravvivenza, ma per salvare vite innocenti. In un’epoca in cui l’umanità sembra smarrita, il suo coraggio la spinge a rischiare tutto, rivelando una forza che nessuno avrebbe immaginato.
Oltre sessant’anni dopo, Elena, restauratrice volitiva e indipendente, scopre i diari di Anna, la nonna che credeva di conoscere. Con l’aiuto di Daniele, un misterioso antiquario, inizia un viaggio tra documenti ingialliti che la condurrà dentro segreti di famiglia a lungo taciuti.

Il codice proibito
Marco Letizi
Santelli
In libreria il 18 aprile

Cosa ci fa un polveroso manoscritto del XV secolo nel caveau blindato della Beinecke Rare Book and Manuscript Library dell’Università di Yale? E perché la CIA, dal secondo dopoguerra, ha tentato, ripetutamente, ma invano, di decodificarlo, impegnando i suoi più brillanti scienziati? E se un geniale gesuita del XVII secolo fosse riuscito anche solo in parte a decrittarlo, portando alla luce segreti mai svelati, in grado di demolire le fondamenta della Santa Romana Chiesa del ‘600? Una rocambolesca spy story che si snoda attraverso epoche storiche diverse, seguendo i ricatti, gli omicidi e i tradimenti che il codex porta dietro di sé, nella sua scia insanguinata. L’indagine sul manoscritto diventa così vera e propria ricerca esistenziale: ciò che accade è scritto e immutabile o è possibile cambiare le circostanze? Il misterioso codice Voynich e le sue verità nascoste rappresentano il tentativo di rispondere a questo interrogativo.

La Resistenza. Atlante storico. Ediz. illustrata
Emilio Gentile
Rizzoli
In libreria il 18 aprile

In occasione degli 80 anni dalla Liberazione, Emilio Gentile, una delle voci più autorevoli sul fascismo e sull’antifascismo, ci regala un’opera unica nella sua storiografia: un atlante storico della Resistenza italiana. Un viaggio attraverso la storia, i luoghi e i protagonisti che hanno dato forma alla lotta per la libertà del nostro Paese. Questo volume parla sia a chi ha vissuto o respirato da vicino quei giorni cruciali, sia alle nuove generazioni che desiderano scoprire una pagina fondamentale della nostra storia. Grazie a una narrazione coinvolgente e rigorosa, arricchita da immagini e mappe dettagliate, Gentile offre uno strumento indispensabile per comprendere le vicende, i luoghi e i personaggi che hanno segnato il destino dell’Italia. La Resistenza, con la sua complessità e il suo valore universale, è un tema che non smette mai di interrogarci. Questo atlante non è solo un’opera di storia, ma un tributo e un invito a ricordare e tramandare una memoria che appartiene a tutti noi.

La duchessa d’Angoulême. Il mistero della figlia del re
Lisa Beneventi
Nua Edizioni
In libreria il 18 aprile

27 dicembre 1775. Dopo tre anni di prigionia al Tempio, Maria Teresa Carlotta, la figlia di Maria Antonietta e di Luigi XVI, detta Madame Royale, è liberata grazie a uno scambio di prigionieri.
La sua storia riprende proprio da qui, dal periodo in cui diventa Duchessa a seguito del matrimonio con il cugino, il duca d’Angoulême È il periodo delle guerre napoleoniche e le potenze europee, indifferenti alle richieste del “re senza regno”, sono impegnate a combattere Napoleone Bonaparte che sta invadendo l’Europa. Quella che una volta era una dolce fanciulla dal viso d’angelo ora è donna forte e decisa, ma in lei si ravvisano cambiamenti fisici e psicologici. Sono dovuti alle pene subite durante la Rivoluzione? Alle esperienze affrontate dopo il matrimonio? O al fatto che la Duchessa d’Angoulême non è affatto la fanciulla che era stata rinchiusa al Tempio, ma un’altra persona che ha preso il posto di Madame Royale? Il mistero della figlia de re continua.

Il prezzo della libertà. 40 vite spezzate dal fascismo (1919-1945)
Marcello Flores
Mimmo Franzinelli
LaTerza
In libreria il 18 aprile

40 vittime del fascismo. Donne e uomini, spesso molto giovani, che hanno sacrificato la propria vita per combattere il totalitarismo fascista, dalla nascita dei Fasci di combattimento, nel 1919, alla caduta della Repubblica sociale nel 1945. Dal racconto di coloro che hanno scelto la libertà e rifiutato di sottomettersi alla dittatura, emerge il variegato arcipelago di un’opposizione che non si è mai arresa, nemmeno negli anni più bui, quando parte significativa della società inneggiava al duce, e ha poi trovato nella Resistenza (armata e civile, maschile e femminile, contadina e cittadina) l’esperienza collettiva che ha segnato il riscatto del popolo italiano. L’opposizione ha coinvolto tutte le generazioni, ha trovato volontari in ogni ceto e regione: il racconto di chi ha sacrificato la propria vita in questa lunga battaglia è una sorta di staffetta durata ventisei anni, in cui il testimone della libertà è stato raccolto da chi subentrava alle vittime con nuovo slancio e ne onorava l’esempio. Dall’operaia ventenne Teresa Galli, la prima vittima dello squadrismo il 15 aprile 1919 a Milano, fino a Roberto Lepetit, morto nel Lager di Ebensee il 4 maggio 1945: 40 itinerari di donne e uomini che ci raccontano cos’è stato il fascismo e come lo hanno contrastato minoranze indomite. Una scelta di libertà per noi tutti, da conoscere e onorare a ottant’anni dalla Liberazione.

Mostruosa mente
Mauro Mazza
Fazi
In libreria il 18 aprile

Mostruosa mente è un viaggio nella follia che si è fatta Storia. La parabola del nazismo viene ricostruita qui attraverso gli occhi e i ricordi di Magda Goebbels che, nell’aprile del 1945, decise di porre fine alla sua vita e a quella dei sei figli avuti da Joseph Goebbels, il gerarca più vicino a Hitler, ideatore della poderosa macchina propagandistica del regime.
Rinchiusa nel bunker del Führer insieme alla sua famiglia, mentre i russi avanzano verso Berlino e la guerra è ormai persa, Magda vive come un incubo i suoi ultimi giorni di vita. Per chi ha scelto di restare fedele a Hitler non c’è altra scelta se non la morte. Ne è consapevole lo stesso Führer, conscio della disfatta, che a sua volta si suiciderà con Eva Braun, sposata in extremis prima dell’arrivo del nemico.
Senza più scampo, Magda ripensa alle vicende che hanno segnato la sua esistenza e i suoi quindici anni di nazismo componendo nella memoria un mosaico confuso eppure estremamente lucido e stilando, tra colpe e assoluzioni, il proprio bilancio esistenziale. Per lei, che è stata la donna più in vista del regime, il nazismo è stato una sorta di destino inevitabile per tutta la Germania.

Antifascisti immaginari
Antonio Padellaro
PaperFIRST
In libreria il 18 aprile

Le facce da Ventotene che dal salotto di casa annunciano il ritorno del fascismo, emaciate e dolenti. I camerati di Forza Nuova che commemorano la strage di Acca Larentia in un’orgia di braccia tese, a favore di telecamere. I martiri della Resistenza che non fanno notizia. Immortalati, a Roma, nel Museo di via Tasso e nella cella dove il colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo non cedette agli aguzzini nazifascisti, fucilato alle Fosse Ardeatine. Eroi che in “Antifascisti Immaginari” Antonio Padellaro racconta in antitesi al baraccone dei talk dove ci si accapiglia sul busto di Mussolini a casa La Russa o sul perché Giorgia Meloni non riesca a dichiararsi antifascista. Polemiche utili solo a distogliere l’attenzione dai disastri e dalle macchiette partorite dal governo di destra. Finzioni e ipocrisie scarnificate nella introduzione di Marco Travaglio.


Le sarte della Villarey
Elena Pigozzi
Mondadori
In libreria il 22 aprile

Ancona, 1943. La guerra semina dolore, spezza le famiglie e svuota le case. Lo sa bene Laura, che a diciotto anni è rimasta con il fratello Milo perché la madre è mancata da poco, mentre il padre è a combattere in Grecia e da tempo non dà più notizie. Sarà Alda, vedova forte e generosa che ha cresciuto da sola quattro figlie e che è sarta e factotum alla caserma Villarey, ad aiutare Laura, portandola con sé in caserma perché le dia una mano. E mentre Laura impara il nuovo mestiere, la storia subisce cambi repentini: la caduta del Duce, l’armistizio di Badoglio, l’Italia spaccata in due. Quando il 15 settembre Ancona è occupata dai tedeschi, alla Villarey vengono rinchiusi più di tremila soldati italiani, in attesa di essere deportati in Germania nei campi di lavoro nazisti. Alda però non ci sta ed escogita un piano per l’evasione perfetta. Tratto da un’incredibile quanto straordinaria storia vera, “Le sarte della Villarey” è un’emozionante celebrazione della forza delle donne, un esempio di resilienza e Resistenza che diventa grido di speranza ed esortazione a non rassegnarsi mai al buio del mondo.

Il cavaliere del grifone: La saga del grifone
Alessandro Spalletta
Piemme
In libreria il 22 aprile

Siena, 1298. Elena Bonsignori è la dama più ambita della Repubblica. Lunghi capelli neri, occhi bruni e insondabili, il corpo sinuoso di una dea. Sarà lei a premiare il vincitore del torneo che suo fratello Filippo ha indetto in piazza del Campo per riportare all’antico lustro il nome della famiglia.
I Bonsignori, banchieri smaliziati e intelligenti, sono ambiziosi e spregiudicati. A vincere la loro giostra, contro ogni pronostico, è un giovane che appartiene a una casata minore: Bino degli Abati del Malia, figlio cadetto e prode cavaliere, che sbaraglia la concorrenza a suon di fendenti.
Bino si è innamorato perdutamente di Elena e vuole dimostrarle il suo valore. Audace e fin troppo irruento, nemmeno immagina le trame di potere che Filippo sta intessendo.
Non sa che il senese, pur di ottenere un potere incontrastato, è pronto a sfruttare a suo favore l’amore del giovane verso sua sorella Elena. Un grave pericolo incombe sulle terre degli Abati del Malia e su tutta la bassa Toscana.
Alessandro Spalletta, autore amatissimo, ha scritto un’appassionante trilogia medievale: un’epopea ispirata a una storia vera che racconta come mai prima l’Italia d’età comunale, tra gesta di grandi cavalieri, fidi scudieri e splendide dame. Sullo sfondo, una sfrenata lotta per il potere e per il controllo delle città più ricche del Centro Italia.

Domani sarà tardi. Il 25 aprile di un fascista salvato dai partigiani
Luigi Contu
Solferino
In libreria il 25 aprile

Nel cupo inverno del 1944 Luigi Contu arriva in un piccolo paese della Val Brembana, per dirigere un ufficio del ministero dell’Agricoltura della Repubblica sociale italiana. È un fascista della prima ora e ha fatto parte del governo Mussolini. Ma nel giro di pochi mesi vede crollare il suo mondo con l’inarrestabile avanzata degli Alleati sbarcati in Italia, i nazisti che spadroneggiano al Nord e i partigiani che si rafforzano mentre si moltiplicano eccidi e rappresaglie. Non sa ancora che il fascismo è giunto all’atto finale, ma gli eventi incalzanti lo inducono a tenere il diario di un’esistenza diventata improvvisamente pericolosa, e nel pieno di una tempestosa crisi sentimentale con l’amata Virette, antifascista come la famiglia da cui proviene. Con l’arrivo del 25 aprile, l’essere una per- sona perbene non basterà a evitare che la Storia gli presenti il conto: viene arrestato e processato in un concatenarsi di eventi burrascosi e imprevedibili. Chi potrà salvarlo da una condanna a morte? Il protagonista si racconta in un quaderno a righe ritrovato dall’omonimo pronipote, che sulla base della testimonianza ha scritto questo romanzo in cui mette in scena paure, sentimenti e speranze di un fascista che fino all’ultimo non si pente delle sue idee pur riconoscendo i tragici errori compiuti dal regime. Ricostruendo l’intima resa dei conti di un uomo, il dramma di una famiglia, intrecciati con l’affresco di un’epoca, l’autore racconta con intensità e sensibilità un passaggio cruciale e drammatico della storia di un Paese spaccato che muove i primi passi per rinascere dalle sue ceneri.

Il corpo di Mussolini: Odissea di un cadavere
Ugo Savoia
Neri Pozza
In libreria il 25 aprile

A fine aprile 1945, dopo i fatti di piazzale Loreto, il corpo dell’ex duce del fascismo viene inumato in un campo anonimo del cimitero di Musocco, a Milano. Esattamente un anno dopo, tre giovani nostalgici lo riesumano e di fatto lo rapiscono: chiedono che lo Stato italiano tributi a Mussolini gli onori che, secondo loro, si merita. La notizia piomba nelle redazioni dei giornali italiani e stranieri come una bomba e la stampa sembra fare a gara a chi la spara più grossa. Il cadavere viene segnalato contemporaneamente in vari luoghi del Paese. C’è chi dà per certo che sia stato prelevato per ordine di Churchill e c’è addirittura chi giura di averlo visto vivo aggirarsi per le italiche contrade. In realtà, da quel momento quei resti mortali vagano tra un convento e l’altro della Lombardia, senza che si sappia dove sono nascosti. Il governo della neonata Repubblica, guidato da Alcide De Gasperi, vuole evitare che il luogo della sepoltura si trasformi in una sorta di tempio di fanatica venerazione. I tre protagonisti del trafugamento, guidati da Domenico Leccisi, trovano l’appoggio di padre Enrico Zucca, superiore del convento dei frati cappuccini di piazza Sant’Angelo, e di padre Alberto Parini, fratello dell’ex podestà di Milano. E mentre il ministro dell’Interno Romita muove anche i servizi segreti per scoprire dove si trova la salma, quel che resta del corpo viaggia ancora, in un’odissea degna di un romanzo, che troverà il suo epilogo oltre dieci anni dopo, nel 1957, nella tomba di famiglia a Predappio.

Italiani veri. Storia evolutiva e genetica del nostro Paese
Giacomo Moro Mauretto
Mondadori
In libreria il 29 aprile 

Noi italiani ci raccontiamo, come altre nazioni moderne, di appartenere a un territorio ben definito, a una cultura coesa, a una storia lineare fatta di antenati che hanno vissuto per millenni nella nostra penisola comportandosi più o meno come continuiamo a fare noi oggi. Ma è proprio così? Siamo davvero i discendenti dei primi Sapiens che hanno messo piede in Italia oltre 40mila anni fa o, addirittura, è rimasta qualche traccia nel nostro DNA di quello dei Neanderthal che abitavano ancora prima le nostre terre? Ogni elemento che consideriamo parte della nostra identità – il territorio in cui viviamo, le persone da cui discendiamo, le tradizioni che ci definiscono – ha una storia ben più complessa e intrecciata di quanto immaginiamo. Le innovazioni tecnologiche degli ultimi vent’anni, per esempio, ci hanno permesso di scoprire che la maggioranza dei nostri antenati neanche era in Italia fino a 5000 anni fa o che le piante e gli animali che ci circondano hanno viaggiato attraverso continenti prima di radicarsi qui. Giacomo Moro Mauretto, con il suo stile chiaro, accurato e scorrevole, ci accompagna in un viaggio nel tempo lungo milioni di anni in cui, attraverso la genetica, l’archeologia, la paleoantropologia, la biologia e la botanica, ricostruisce chi sono davvero gli homo che hanno vissuto all’interno di quei confini che solo da qualche secolo chiamiamo Italia. Non esiste e non è mai esistito il “sangue italiano” o una stirpe genetica italiana che possa essere distinta da altri gruppi. Molto di quello che ci permette di identificarci (genetica, territorio e cultura) come italiani ha spesso radici molto più recenti di quanto pensiamo. Nessuno può, insomma, considerarsi un italiano vero, ma capire da dove veniamo e chi, forse, diventeremo è l’unico modo per capire chi siamo davvero.

Alcibiade
Ilja Leonard Pfeijffer 
Ponte alle Grazie
In libreria il 29 aprile

Chi era Alcibiade? Dall’esilio in Frigia, giunto quasi al termine dell’esistenza, il più bello, brillante, spregiudicato degli aristocratici ateniesi, già stratego della sua città durante la grande guerra contro Sparta, decide di raccontare la sua versione dei fatti, assumendosi la responsabilità dei propri ideali, delle astuzie, delle battaglie di tutta una vita. Lo fa tramite la penna di Ilja Leonard Pfeijffer, tra i romanzieri più talentuosi dell’odierna letteratura europea, un uomo del Nord che conosce bene il Mediterraneo, sulle sponde del quale – a Genova – vive da vent’anni, e ha studiato a fondo il mondo greco. Com’è andata davvero? Perché il protagonista si è ritrovato a guidare gli avversari spartani? Ha tradito o è stato tradito? Il populista che ha smantellato la democrazia ateniese avrebbe potuto esserne il salvatore?  In quest’autobiografia impossibile, riccamente documentata e storiograficamente innovativa, Pfeijffer ci conduce in un viaggio a ritroso fino al V secolo avanti Cristo, dove nell’incipiente declino di Atene il lettore ritroverà una chiave del nostro declino. La meticolosità della ricostruzione, il coraggio nel dar voce a un uomo memorabile e scandaloso, la passione narrativa senza pari rendono Alcibiade un grande romanzo per il nostro tempo e per ogni tempo, in grado di raccontare una vicenda unica eppure universale, profondamente umana e commovente, la vicenda di un sogno ambizioso in un mondo che sta per smarrire la sua breve gloria.

I mostri del Medioevo. Tra mito e storia. Dalle figure immaginarie ai personaggi più malvagi e sanguinari
Massimo Centini
Diarkos
In libreria il 30 aprile

Cos’è un mostro? Quando nasce? Quali caratteristiche lo definiscono, e perché? Questa inchiesta nell’immaginario culturale e simbolico dell’Occidente, forgiato tra età di mezzo ed età moderna, si dipana nei percorsi del mito e della storia, apparentemente diversi tra loro ma che, per molti aspetti, si intrecciano e si sovrappongono. Da Melusina ai vampiri, dal Golem ai draghi, da Attila alla congiura dei lebbrosi, dai bambini selvaggi a Nicolas Eymerich, Massimo Centini ci porta al tempo in cui gli uomini più sensibilmente avvertivano i mostri camminare insieme a loro, nel crogiuolo del Medioevo, per indagare le figure, l’origine, le paure, i fatti sociali e le trasformazioni alla base di un immaginario fantastico che ancora oggi abita, in forme nuove ma non meno percettibili, il nostro paesaggio mentale.

La guerra degli Uri
Luigi Puglia
Infuga Edizioni
In libreria il 30 aprile

Anno Domini 831: mentre il duca di Napoli e il principe di Benevento si combattono incessantemente, il giovane guerriero longobardo Hardwin, appartenente alla famiglia degli Uri, incontra la donna della sua vita, l’amalfitana Nicandra. Lo stato di guerra tra i rispettivi sovrani non impedirà ai due giovani di sposarsi, nonostante l’avversione di Simeone, fratello della ragazza e membro della fazione da sempre ostile ai Longobardi. La serenità della coppia di dissolverà il giorno in cui Amalfi sarà assaltata per ordine del principe Sicardo. E quando un grave fatto di sangue trascinerà il popolo longobardo in un sanguinoso conflitto, gli Uri saranno costretti a lottare per sopravvivere, tra battaglie, assedi, imboscate e temibili mercenari saraceni. Hardwin dovrà far fronte al caos e al drammatico succedersi degli eventi, sostenuto da un antico monile, un fedele cavallo e un’arma straordinaria.

La belva di San Gregorio. Il caso Rina Fort. 1946
Marta Barattia
Giunti
In libreria il 30 aprile

Il 29 novembre 1946, qualcuno bussa alla porta di un appartamento al primo piano di via San Gregorio, a Milano. È una fredda sera qualunque del Dopoguerra. Franca Pappalardo apre: attendeva quella visita. Con lei, in casa, ci sono i suoi bambini. Quella sera, però, nessuno richiuderà la porta. Il giorno dopo, la polizia irrompe nell’appartamento per trovare le terribili conseguenze di una strage: Franca è stata brutalmente uccisa a sprangate insieme ai suoi figli. I sospetti si concentrano subito su Rina Fort, l’amante del marito di Franca, Pippo Ricciardi – che, ai conoscenti, presentava Rina come consorte: almeno fino a che Franca, insospettitasi, non era salita con tutta la famiglia a Milano da Catania. Le promesse di lasciare la moglie legittima erano cadute nel nulla, e Rina non lo aveva sopportato. Si tratta, quindi, un delitto passionale? O c’è qualcosa di più? Rina sostiene di non aver agito da sola, e le versioni che fornisce differiscono. Cosa è davvero accaduto, quella notte? E chi è, veramente, Rina Fort? Una belva con una sciarpa color canarino e guanti di filo nero, vendicativa e senza scrupoli? O una donna dal passato sventurato, che aveva cercato malamente, ma con fermezza, una propria errata felicità? Con sguardo evocativo e penetrante, Marta Barattia ricostruisce la vicenda di un delitto e, insieme, la storia di una donna sullo sfondo di una Milano viva e livida, che porta ancora tutti i segni della guerra.

Hieronymus Bosch. L’artista del diavolo
Massimo Centini
Diarkos
In libreria il 30 aprile

Hieronymus Bosch (1453-1516) è ancora oggi un artista avvolto da un’aura di mistero. La sua biografia, la sua arte e la sua poetica convivono in una sorta di osmosi paradossale, non chiarita nelle sue fitte trame. Figlio di un tempo travolto dalle guerre civili e di religione, esprime soprattutto le ombre dell’universo in cui ha vissuto, documentandolo con lo stridore prodotto dal contrasto tra la ricerca di un linguaggio artistico assolutamente originale e le cupe contingenze della società coeva. Bosch ha riversato nelle sue opere un dolore, una tragedia che non sembrerebbero averne però travolto la vita, quella di un buon cattolico, agiato, tutto casa, bottega e confraternita di Nostra Signora, di cui fu uno dei principali e tra i più munifici esponenti. Eppure in numerosi suoi dipinti vi è un brulicante universo di mostruosità, di soggetti e ambienti weird che hanno fatto spendere fiumi di inchiostro per sorreggere correlazioni con il satanismo, l’alchimia, la magia nera e l’eresia. Malgrado il grande successo incontrato, oggi non vi è ancora un’interpretazione univoca in grado di definire con precisione cosa intendesse descrivere con la sua arte. Questo libro prova a raccontare Bosch con un linguaggio accessibile, che consente di effettuare una seria e attenta analisi della relazione tra l’artista e la sua opera. Inoltre, nelle pagine del libro si analizzano anche alcune delle sue opere più emblematiche ed enigmatiche: tale analisi consente di effettuare dei viaggi all’interno di un’arte in cui allegoria e simbolo danno sostanza a un tessuto pittorico bello e mostruoso, nel quale purezza e peccato si stringono in un magma che prova ad adularci, invitandoci a percorrere itinerari sui quali non sempre è facile scindere il bene dal male.

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