Narrativa recensioni

Il segreto del Mandylion – Marcello Ciccarelli, Bruno Di Marco

Recensione a cura di Roberto Orsi

“Per capire il senso di questa storia bisogna partire dall’anno del Signore milleduecentootto e fare un lungo viaggio, guidati prima dalla voce del giullare, poi dalla voce di Pietro e infine dalla voce di Dio”

Marcello Ciccarelli e Bruno Di Marco tornano sulla scena della scrittura con il nuovo capitolo delle vicende di Ventura da Pisa. L’anziano converso, ritiratosi in quel di Fossanova dove aiuta i monaci nella conduzione dell’abbazia, racconta al giovane oblato Sergio l’avventura che ha vissuto ai tempi della quinta crociata, all’inizio del XIII secolo.

Il lettore ritrova i protagonisti del primo romanzo “Il mistero del codice Fibonacci” (di cui potete leggere la recensione qui) in una nuova vicenda legata al mondo della Chiesa e della scienza.

Nel 1210 Ventura viene inviato a Roma per aiutare nella ristrutturazione dell’abbazia delle Tre Fontane dove è impiegato il suo vecchio maestro Melano da Todi. Sono gli anni di Innocenzo III sul soglio pontificio e la contemporanea ascesa di Federico II di Svevia che, di lì a pochi anni, verrà incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero. Quel periodo altamente affascinante del basso medioevo, in cui la diatriba tra potere temporale e potere spirituale raggiunge probabilmente il vertice massimo.

Ventura, ancora sconvolto dagli avvenimenti narrati nel precedente romanzo durante l’assedio di Costantinopoli del 1204, nell’ambito della Quarta Crociata, si ritrova catapultato in un nuovo viaggio in oriente, fino alle pendici del Monte Sinai. La Quinta Crociata è ricordata infatti per l’assedio di Damietta e il rifiuto dello stesso Federico II di partire per la liberazione del Santo Sepolcro. Fu la crociata che vide protagonisti personaggi come Pelagio Galvani e Giovanni di Brienne che ebbero più di un contrasto per il controllo dei territori conquistati.

La crociata si ricorda anche per l’intervento di San Francesco d’Assisi. Francesco ottenne il permesso di imbarcarsi per Damietta, dal porto di Ancona, e di avvicinarsi al sultano e alle truppe nemiche per predicare i valori cristiani, cercando di porre fine alle ostilità tra le due fazioni con il potere della parola e non quello delle armi.

“Che rimanga traccia delle cose che ho visto, di quelle meravigliose e di quelle orribili, che rimanga traccia delle persone straordinarie che ho incontrato e di quelle malvagie che ho dovuto affrontare… e, soprattutto, che rimanga traccia degli amori che ho vissuto”

In questo contesto storico ben delineato attraverso descrizioni di assedi, battaglie sul campo, di viaggi in terre desertiche, in un crogiuolo di culture e religioni, si inserisce la storia di Ventura da Pisa che, con il Maestro Fibonacci (che appare anche in questo romanzo dopo essere stato protagonista del primo) e la giovane giudea Nera, si imbarca con le truppe crociate per raggiungere l’oriente alla ricerca della sacra reliquia del Mandylion.

Si tratta del velo, venerato dai cristiani d’oriente, sul quale era raffigurato il volto di Gesù. Molti studiosi lo identificano con il sudario del Cristo, la Sacra Sindone conservata oggi a Torino. Fonti storiche collocano il velo a Costantinopoli dal X secolo, città dove si persero le sue tracce proprio durante l’assedio del 1204 raccontato nel precedente romanzo. In questo secondo episodio il Mandylion gioca un ruolo fondamentale per le sorti della Quinta Crociata e per i giochi di potere tra cardinali, imperatore e pontefice.

“Chi gestisce il potere non si schiera mai da una parte o dall’altra in modo definitivo. Governare è un’arte raffinata che consiste nell’ottenere il massimo da tutte le fazioni che si contrappongono, con il fine ultimo di conservare del potere.”

Anche in questo caso le considerazioni religiose e filosofiche di Ventura si scontrano con il pensiero ragionato, la scienza e la matematica studiata da Leonardo Pisano, detto il Fibonacci. Le teorie di Euclide sulla geometria, lo spazio, le unità di misura ideali e i teoremi che possono ridisegnare la concezione della natura e del mondo che ci circonda, sono interessanti intermezzi alla parte più avventurosa e di azione del romanzo.

I due autori sono abili nel proporre un romanzo fresco, dal ritmo incalzante come ormai ci ha abituati in questo filone narrativo Newton Compton Editori, ma senza perdere di vista il potere divulgativo del romanzo storico o del thriller storico. Troviamo tante divagazioni tra scienza e religione, nel pensiero di scienziati che matematici che pongono le basi per quello che sarà il Rinascimento diversi secoli dopo, con il genio di illustri personaggi come Leonardo e Galileo. La conoscenza del mondo orientale, riconosciuta come antica e quasi ancestrale, che permea il mondo occidentale. La Chiesa con i suoi esponenti che ricerca la verità con i suoi precetti divini e la scienza che si affida ai teoremi e i postulati non dimostrabili, su cui si basano i calcoli per comprendere le proporzioni del creato. Esiste un punto di incontro tra le due concezioni?

Degno di nota il personaggio di Nera, una giovane giudea costretta a reinventare la propria vita, che si avvicina al personaggio di Ventura, lo scrolla nei momenti opportuni con la sua sagacia e temerarietà. Una ragazza spregiudicata e sprezzante del pericolo, al di fuori dei canoni imposti dall’epoca in una società tipicamente patriarcale.

“Il segreto del Mandylion” è un libro che si legge con piacere e sicuramente con un ritmo incalzante, non annoia il lettore anche se forse nella parte centrale dedicata all’assedio di Damietta avrei preferito, a mio gusto personale, qualche pagina in meno. Per chi ama il genere thriller storico e il connubio tra realtà documentata e fantasia narrativa, risulta un libro da non perdere. Ancor meglio, per poter apprezzare fino in fondo i rimandi, leggerlo in continuità con il primo romanzo in cui è protagonista Ventura da Pisa.

Pro

Trama vivace, digressioni filosofiche e matematiche che non appesantiscono la lettura anzi la valorizzano, il contesto storico della Quinta Crociata e dei rapporti tra Oriente e Occidente.

Contro

Nonostante sia comprensibile e non ci siano problemi a leggerlo singolarmente trovo che sia più apprezzabile se con i ricordi del primo libro ancora freschi nella mente.

Il segreto del Mandylion – Edizione cartacea
Il segreto del Mandylion – Edizione e-book

Trama

Roma, 1210. Ancora sconvolto per gli orrori a cui ha assistito durante il sacco di Costantinopoli, il giovane converso Ventura viene inviato a Roma, per aiutare nella ristrutturazione dell’abbazia delle Tre Fontane. Presso la bottega del campanaro Flogisto, che deve realizzare le campane dell’abbazia, Ventura conosce una misteriosa giudea di nome Nera, di cui si innamora. Nera e Flogisto, però, hanno un segreto: sono dei ladri di manoscritti. E proprio la loro abilità nei furti finisce per coinvolgere tutti e tre in un complotto volto ad arginare lo strapotere del cardinale Pelagio Galvani, legato pontificio a Costantinopoli che traffica in reliquie e che potrebbe avere avuto un ruolo oscuro nell’assedio della città. La missione? Rubargli il misterioso Mandylion, il velo leggendario su cui è impressa l’effigie di Gesù. Accompagnati dal geniale matematico Leonardo Fibonacci, che si unisce a loro nella speranza di mettere le mani su un prezioso e introvabile trattato di geometria di Euclide, Ventura, Nera e Flogisto partono per Costantinopoli, pronti a rischiare la vita per impossessarsi del cimelio…

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