Curiosità Viaggio nella storia

Sai cos’hanno in comune i cookie e la scala antincendio?

Che accostamento è, direte voi?
Eppure un comune denominatore fra queste due cose c’è: entrambe sono state inventate da donne!
Come abbiamo fatto l’anno scorso, dedicando un CurioStory ad alcune invenzioni fatte da donne ma che erano state attribuite a uomini, anche quest’anno vogliamo celebrare le donne proponendovi un’altra carrellata di invenzioni nate con il fiocco rosa, e che ancora oggi sono sotto le nostre mani, occhi e… utilizzo.
Scorretele tutte e poi diteci: quali di queste sapevate essere stata inventata da una donna?

Margaret Knight e i sacchetti con fondo quadrato

Classe 1838, è stata definita “la più famosa inventore donna del XIX secolo”.
Nel 1867 e fu assunta dalla Columbia Paper Bag Company. Notò subito che i sacchetti di carta fatti a macchina a forma di busta che producevano erano deboli e stretti e non potevano reggersi sulle loro basi. Erano anche poco adatti a oggetti ingombranti, come generi alimentari e articoli di ferramenta.
E così, progettò una macchina in grado di tagliare e attaccare il fondo piatto ai sacchetti.

Ma prima che riuscisse a brevettare la versione in ferro del suo macchinario, un uomo di nome Charles Annan le rubò il progetto affermando che nessuna donna avrebbe potuto ideare qualcosa di così complesso.
La Knight intentò una causa contro Annan e dimostrò che il prototipo era suo. Ottenne il brevetto nel 1871.

La lavastoviglie di Josephine Cochrane

Questa, siamo certi, è tra le invenzioni forse più amata, vero?
Americana, ricca, Josephine Cochrane adorava organizzare cene a casa sua, di cui si occupava, manco a dirlo, la servitù.
Ma un giorno notò che le sue preziose stoviglie, essendo lavate in grossi recipienti pieni d’acqua con sostanze naturali sgrassanti come aceto, limone e cenere, si stavano rovinando.
Si dice che, con piglio da aristocratica e ingegno fine, abbia esclamato: ”Se nessuno ha ancora inventato una macchina per lavare i piatti, lo farò io stessa!”.

E fu proprio così! Il 28 dicembre 1886 venne brevettata la prima lavastoviglie, un’apparecchiatura che, attraverso un sistema di pompe azionato manualmente, proiettava getti d’acqua e sapone sulle stoviglie.
La macchina fu mostrata al World’s Columbian Exposition di Chicago nel 1893 e nel 1897 Josephine aprì la sua fabbrica, la Garis-Cochran Dish-Washing Machine Company, ora di proprietà della Whirlpool Corporation.

Anna Connelly – La scala antincendio

Questa ci auguriamo che non la abbiate mai utilizzata, e che mai dobbiate farlo, ma è indispensabile in ogni costruzione di un certo tipo (edifici pubblici o aperti al pubblico come, ad esempio, scuole, uffici, musei, centri commerciali e ospedali. alberghi e negli alloggi collettivi come caserme e collegi.)
Ebbene la prima rampa antincendio esterna fu brevettata da Anna Connelly nel 1897.


Nel ‘900 il suo modello entrò a far parte di molti regolamenti edilizi di sicurezza, obbligatori in tutti gli Stati Uniti.

Questa forse ce l’aspettavamo che fosse una invenzione nata da mani femminili, o no?
Nel 1930 Ruth Wakefield, proprietaria di una locanda chiamata the Toll House Inn, mentre preparava dei biscotti per i suoi ospiti si rese conto di aver finito la cioccolata da cucina – il Baker’s chocolate (un tipo di cioccolato molto amaro e scioglievole, utilizzabile esclusivamente in cottura.

Lo sostituì con una barretta di cioccolato semidolce, ridotta in piccoli pezzi, donatale qualche tempo prima dall’amico Andrew Nestlé, sicura che la cioccolata si sarebbe sciolta durante la cottura. Ma quando tirò i biscotti dal forno, si accorse che i pezzetti di cioccolato erano ancora tutti integri e ben visibili all’interno dei biscotti.
Quei biscotti furono un trionfo. La ricetta dei cookies di Ruth finì prima sul giornale di Boston, poi in radio, nel programma: “Cibi famosi da luoghi famosi” di Betty Crocker e Andrew Nestlé assisté a un incremento vertiginoso della vendita del suo prodotto.

Margaret A. Wilcox – il riscaldamento per abitacolo

L’inverno oramai volge al termine, ma quante volte, fino a non pochi giorni fa, salendo in auto abbiamo subito acceso l’aria calda?
Se ciò è oggi possibile lo si deve a Margaret Wilcox.
Nata nel 1838 a Chicago, è una delle prime ingegnere dell’industria automobilistica e con molti brevetti all’attivo. la sua invenzione del riscaldamento fu snobbata dai colleghi uomini, che la etichettarono – per quanto possa oggi sembrare assurdo – come «idea inutile e senza senso»
Eppure il suo sistema di riscaldamento per abitacoli viene approvato il 28 novembre 1893. L’idea, e quindi il relativo brevetto ottenuto, era relativo a un sistema di riscaldamento per vagoni ferroviari.

Durante i suoi spostamenti in treno, infatti, si era resa conto dei disagi provocati dal freddo durante la stagione invernale. Così realizzò un sistema che, attraverso un canale d’aria, convogliasse il calore prodotto dai motori all’interno dell’abitacolo. L’idea, però, aveva un limite: la temperatura dell’aria calda non poteva essere regolata a proprio piacimento. Così, più era lungo il viaggio, più aria calda entrava nell’abitacolo senza possibilità di controllarla.
Ma l’invenzione era comunque rivoluzionaria, e fu ripresa e migliorata successivamente da Henry Ford, che nel 1929 applicò il modello ad aria calda della Wilcox sulle sue vetture, i cui abitacoli risultavano avere un clima gradevole, ma soprattutto a temperatura costante.
Fu allora che l’invenzione di Wilcox decollò davvero.

Il riscaldamento a energia solare

E rimaniamo ancora in tema di riscaldamento, ma stavolta di quello a energia solare. Anche lui ha un fiocco rosa sulla sua “culla”, a nome di Maria Telkes.

Ebbene sì, la prima abitazione a riscaldamento solare la si deve alla dottoressa Maria Telkes, ungherese ma naturalizzata statunitense,  è considerata una degli ideatori dei sistemi di accumulo termico solare, guadagnandosi il soprannome di “the Sun Queen” (la regina del sole).
Il suo modello di riscaldamento a energia solare fu sviluppato, insieme all’architetto Eleanor Raymond, nel 1940, quando lavorava al MIT per il progetto universitario di ricerca sull’energia solare.

E questa era l’ultima, per questo articolo, ma tante ancora altre sarebbero da citare e ricordare.
Noi di TSD, speriamo con questi due articoli-curiosità di aver reso onore alle donne, quelle che nella Storia hanno fatto grandi o piccole cose, quelle che troppo spesso nessuno conosce e a cui pochi tributano gli onori che invece meritano.

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