Buon Natale!
Chissà qual è la vostra usanza per questo giorno di festa!
Di usi e costumi natalizi ce ne sono tantissimi, ma molti li abbiamo nel tempo trattati in TSD (l’albero di Natale, il presepe, i pranzi, le cartoline, i simboli come ghirlande fuoriporta, bastoncini di zucchero ecc. ecc.). Eppure qualcosa di cui raccontarvi ancora c’è.
Siamo quasi sicuri che in ogni casa ci sarà almeno una stella di Natale a colorare un angolo, una scala o, perché no, una tavola.
La Stella di Natale ha una storia davvero antica e molto curiosa.
Era associata alle festività già nel Messico (di cui è originaria e dove cresce in modo naturale raggiungendo anche i 4 metri di altezza) del XVI secolo, poiché per gli Aztechi era simbolo di rinascita. E da qui prende il suo legame con il Natale. Legame che nasce dalla favola della giovane Pepita, troppo povera per comprare un fiore da posare sull’altare di Gesù Bambino. Il cugino Pedro le consigliò di comporre un bouquet di erbe e ramoscelli, che durante la messa si trasformò in un bellissimo mazzo di fiori rossi a forma di stella.
Nacque così la tradizione del “flor de Noche Buena”, ossia il fiore della Notte Santa.
Fu però solo nel 1828 che la pianta ebbe una popolarità internazionale, ovvero quando Joel Roberts Poinsett, ambasciatore statunitense in Messico, dottore e cultore di botanica, la portò, per primo, negli Usa, prima a casa poi mostrandola nelle varie fiere del mondo.
Ed è appunto in suo onore che le fu dato il nome di “Poinsettia” o fiore dell’ambasciatore.
Negli Stati Uniti il 12 dicembre, si celebra il giorno in cui Poinsett morì, con “il giorno della Poinsettia”. Ed è tradizione, in questa giornata, scambiarsi le Stelle di Natale.
A Berlino, nel 1833 fu catalogata dal botanico Carl Ludwig Willdenow con il nome scientifico di Euphorbia pulcherrima, la “più bella delle euforbie”.
E avete preparato con i vostri piccoli (ma non solo) una bellissima e profumatissima casetta di pan di zenzero con tanti omini? Sicuramente sì, ma altrettanto sicuramente crediamo che non sapete che ha origini antichissime, addirittura dal 992 quando le torte venivano condite con spezie provenienti da Oriente. Spezie dai sapori forti come cannella, noce moscata e chiodi di garofano che venivano usati in pani e torte per garantirne una lunga conservazione e camuffare ingredienti a volte proprio non freschi.
Non è ben chiaro chi sia stato il primo a modellare la pasta dando la forma di omini. Secondo alcuni storici la prima ricetta risalirebbe addirittura al 2400 a.C., quando in Grecia venivano preparate tortine al miele che ne ricordavano sapore e colore, pur essendo ancora prive di zenzero, come d’altronde molte delle versioni più datate. Fu il vescovo Gregorio di Nocopoli a portare in Francia un ingrediente fino ad allora sconosciuto, lo zenzero, e a insegnare come produrne il pane che si diffuse nel Medioevo anche nelle fiere europee.
I primi biscotti a forma di omini risalirebbero alla seconda metà del Cinquecento. Fu allora che la regina Elisabetta I chiese ai pasticceri di raffigurare, sotto forma di biscotto, i dignitari stranieri e le persone che sarebbero state ospiti a corte per il Natale, per fare loro un regalo decisamente speciale.
L’origine delle casette di pan di zenzero, invece, pare provenire dalla Germania dell’800 e pare sia legata alla pubblicazione di… un libro!
Sembra, infatti, che dopo la pubblicazione della favola dei Fratelli Grimm Hänsel e Gretel alcuni pasticceri e fornai cercarono di replicare la casa di biscotti e dolciumi ispirandosi all’abitazione della strega.