Narrativa recensioni

Recensione de “Il tesoro della Certosa” – Giovanni Nocella

Recensione a cura di Roberto Orsi

“Gabriele non si era sentito male, Gabriele era stato ucciso, soffocato nel suo letto, con il suo stesso cuscino scaraventato poi a terra dall’assassino. Non ebbe alcun dubbio. A quel pensiero si piegò in due, prostrato a terra sotto il peso del segreto che l’amico gli aveva rivelato e soprattutto sotto la pena crescente di non aver saputo dare il giusto credito ai suoi timori”.

Isola di Capri, 1648. Gabriele è la prima vittima di questo romanzo. Monaco della Certosa di San Giacomo a Capri, viene ritrovato senza vita nella propria cella. Appare subito chiaro che non si tratti di morte naturale, bensì di un omicidio premeditato. Gabriele aveva rivolto ad alcuni suoi fratelli della Certosa il timore di essere in pericolo.

Solo pochi mesi prima, infatti, nel pieno dei tumulti che sconquassarono la città di Napoli sotto i colpi dei seguaci di Masaniello, tre nobili famiglie della città avevano deciso di nascondere una ingente somma di denaro, gioielli e beni preziosi proprio nella Certosa di Capri. Minacciati dai disordini cittadini, la Certosa sembrava essere l’unica soluzione sicura. Il tesoro viene affidato a Padre Gabriele che lo custodisce in attesa di tempi migliori.

Lorenzo Guerra, funzionario del Consiglio Collaterale, tribunale del Regno di Napoli, viene chiamato in causa da Frate Severino, suo vecchio amico di infanzia rimasto sull’isola di Capri dove ha preso i voti. Severino, allarmato da quanto accaduto a Gabriele e dall’atmosfera tesa che si respira attorno alla Certosa di San Giacomo, chiede aiuto a Lorenzo in nome dell’amicizia che li lega.

Dopo Gabriele, anche il famiglio che lo assisteva, Bernardo, viene ritrovato senza vita ai piedi di una scogliera dopo un volo di diversi metri lungo la scarpata.

Inoltre, il tesoro sparisce nulla. Nessuno all’interno della Certosa sa chi lo abbia trafugato. La relazione tra gli eventi delittuosi e la sparizione del prezioso bottino è lampante. Qualcuno sta uccidendo per mettere a tacere le persone coinvolte? Qualcuno legato alle tre famiglie che avevano pensato di mettere al sicuro i loro beni?

Lorenzo Guerra si trova ben presto invischiato in una indagine ricca di azione, scontri, fughe rocambolesche e duelli all’ultimo sangue. La città di Capri è un una pentola in ebollizione, nel contrasto tra le autorità governative e quelle religiose. Il vescovo, Monsignor Paolo Pellegrino, personaggio realmente esistito, interviene a muso duro sulla scena accusando padre Severino delle tragiche morti della Certosa. Forte della sua posizione si scontra con il Priore della Certosa, convinto che il colpevole sia da cercare altrove.

“Da una parte chi se la prendeva col vescovo per il suo ennesimo tentativo di ingerenza nelle cose della città. Dall’altra chi sbraitava contro la Certosa e i certosini e il peso che questi avevano sull’economia dell’isola. Un evento drammatico come la morte violenta di un loro concittadino passava in secondo piano davanti agli atavici contrasti che agitavano Capri da sempre”.

Lorenzo tenta qualsiasi cosa per smascherare il colpevole e sollevare dalle accuse il povero Severino, aiutato da un’altra amica di vecchia data: Menuccia. I tre si conoscono fin dall’infanzia, sono cresciuti tra i vicoli di Capri, respirando la salsedine e nutrendosi dei raggi di sole della splendida isola. Il loro legame è forte e duraturo, nessuno dei tre esiterebbe un solo istante prima di correre in aiuto degli altri.

Le vicende si snodano su un plot d’avventura abbastanza noto: la dicotomia tra buoni e cattivi appare chiara e precisa. Lorenzo, Severino e Menuccia da una parte, alla ricerca della verità per rendere giustizia a coloro che hanno perso la vita. Dall’altra la banda dei manigoldi, violenti e farabutti, disposti a tutto per accaparrarsi il tesoro e la ricchezza in esso contenuta.

“Ciò di cui ormai aveva quasi la certezza era di avere a che fare con un personaggio furbo, ambiguo e pericoloso che confermava una personalità contorta e decisamente criminale.”

Il contesto storico è ben delineato, all’indomani della sommossa popolare guidata da Masaniello e la breve parentesi della prima repubblica napoletana contro il regime vicereale spagnolo. La Spagna ha appena ripreso il controllo della città di Napoli e il viceré si sta occupando della restaurazione. Le istituzioni governative, impegnate nel riassetto dell’ordine pubblico, si trovano di fronte a un caso spinoso che coinvolge diverse nobili famiglie della città.

L’azione è veloce, dinamica, il racconto fluido con predilezione verso i dialoghi rispetto alle descrizioni e i passaggi più didascalici.

Non manca anche la vicenda sentimentale, che sfiora i protagonisti del racconto tra un intrigo e l’altro. Per certi versi, un romanzo che si avvicina al genere di cappa e spada, con diversi passaggi che ricordano le dinamiche manzoniane nei rapporti tra i personaggi.

“In effetti, forse, era decisamente ora di cominciare a pensare a lei come donna. E quel sottile senso di confidenza, di complicità che li aveva sempre legati da piccoli, si mostrava radicato nel profondo del suo essere e tornava ora di prepotenza”.

Una pubblicazione in self che ha dalla sua un buon ritmo, una trama e una ambientazione accattivante ma che, forse, almeno nella versione che ho letto, pecca in alcuni passaggi del “punto di vista” da un personaggio all’altro. Una trama leggera e facile da seguire, mai pesante o intricata. Un buon esordio, un libro per chi cerca una avventura godibile in una ambientazione particolare e meravigliosa.

Trama

Estate 1648. Nella Napoli spagnola ancora scossa dalla rivolta di Masaniello, un intrigo di accuse e sospetti stravolge la vita di Lorenzo, giovane funzionario del Consiglio Collaterale, supremo tribunale del Regno, e quella dei suoi due più cari amici d’infanzia: Severino, monaco nella Certosa di San Giacomo a Capri, e Menuccia, tessitrice caprese, con cui nasce l’amore. I tragici eventi che li minacciano sono collegati alla sparizione di un prezioso scrigno nascosto durante la rivolta di Masaniello nella Certosa da tre famiglie napoletane, sconvolte e intimorite dai tumulti popolari, e ad alcuni omicidi che ne seguono.
Chi ha nascosto il Tesoro? Chi lo ha trafugato e uccide? Supererà Lorenzo scrupoli ed esitazioni per indagare e difendere sé stesso e i suoi amici? Oppure…

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