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SOS da Palazzo Luraschi – Intervista a Gertrude, la monaca di Monza

Dialogo con uno dei dodici busti del chiostro manzoniano di Palazzo Luraschi a Milano. Animati nel romanzo-novità del 2021, fanno da coro greco al melodramma noir ‘Ultimatum a Milano’, commentando le vicende di un vicinato stupefacente.

Buongiorno, Gertrude, come ci si sente a risvegliarsi nel 2021?

Un po’ incriccata, mio caro, ma pronta alla ripresa delle appassionate attività di relazione che ho sempre prediletto!
All’ombra del cortile del nostro bel palazzo, noi busti del chiostro dei Promessi Sposi sonnecchiavamo tranquilli, un po’ annoiati in verità, finché è squillata la tromba che ci ha chiamato alle armi: il meraviglioso vicinato che ci allietava le giornate con la musica dei talenti di casa e i concerti privati degli artisti della Scala che qui passavano a salutare si stava dissolvendo…
S’è assistito a un vero e proprio disastro annunciato, ineluttabile se non con la fantasia! Ma Lei, scusi, la conosce casa mia?

Parla di Palazzo Luraschi?

Sì sì, Le mostro un’illustrazione che risale ai tempi in cui nel 1887 lo eressero qui, proprio sopra i bastioni di Porta Venezia: è lo stupefacente edificio in calcestruzzo, che primo fra tutti violò la servitù del Resegone. Questa saggia disposizione edilizia ottocentesca vietava ai milanesi di costruire case a nord dei bastioni con più di tre piani fuori terra, per preservare allo sguardo di chi passeggiava in centro la vista delle Prealpi lombarde… Il nostro bel condominio a sei piani, l’ingegnere che gli diede il nome lo volle invece costruir così: spudorato nel suo slancio in verticale di ecomostro ante litteram. Lo decorò poi con bellimbusti classicheggianti, statue à gogo (dai titani in facciata, alle aquile, ai leoni, e ai putti) diavoli in bassorilievo per ogni dove anche negli interni, e due volti di dèmoni intagliati nel suo altissimo portone in rovere. Ciliegina sulla torta: un ciclo di dodici busti modellati a evocare altrettanti personaggi che risalgono ad Alessandro Manzoni. Il tutto nel luogo preciso dove un tempo stava il Lazzaretto di Milano, già famoso per quel flagello del Seicento ricordato nel suo celebre romanzo…

Parla della peste dei Promessi Sposi di cui nel chiostro di Palazzo Luraschi ritroviamo i personaggi?

Esatto! Nel cortile al civico 1 di Corso Buenos Aires trova in seconda fila le colonnine in granito che stavano ai quattro angoli del Lazzaretto quattrocentesco. Ferdinando Luraschi le volle qui, come anche noi dodici busti. Ma noi, caro mio, stiamo in bella vista, nei nostri tondi in cotto stuccato sopra ai capitelli, attirando scolaresche e turisti nel nostro bel chiostro.

Rievocate dunque i protagonisti del romanzo più studiato a scuola?

Bè… siamo soltanto statue, ottocentesche come i copioni che ci affidarono ai tempi. Per quanto riguarda i personaggi di cui parla, per comodità li ricordo al volo: Renzo e Lucia, Agnese e Don Abbondio, Don Rodrigo e i bravi, l’Innominato e il Cardinale, l’Azzecagarbugli e Gertrude (la monaca di Monza, cioè io stessa)… Impersonavamo loro e ora lo facciamo in modo nuovo, destati a nobile iniziativa in occasione del declino di un salotto esistito proprio qui fino a poco fa. Nel 2021 si è lanciato un nuovo romanzo corale e storico, che con coraggio e spavalderia ci riporta in ballo e ci dona favella e voce in capitolo. ‘Ultimatum a Milano’, si chiama, è già il titolo la dice lunga…

Ma è successo qualcosa di inaspettato?

È successo qualcosa di tremebondo! Vede, mio caro, alla variabile e volatile fortuna dei condòmini di specie peritura e perfettibile che in Palazzo Luraschi hanno dimora siamo abituati da secoli: c’è chi viene e c’è chi va. Noi li si conosce, li si sopporta e solo talvolta li si rimpiange, gli sventurati di casa. Ma stavolta parliamo di una separazione dolorosa e ineluttabile: qualcosa su cui non si poteva sorvolare, neppure avendo maniche di più larghe di quelle della mia tonaca…

E cioè?

Come Le dicevo, esisteva un lieto circolo che attirava amici e artisti in quel di Palazzo Luraschi (e non sto passando del passato remoto!) Come in certi salotti del primo Novecento, ci s’incontrava fino a pochi mesi fa tra beneamati vicini, invitando musicisti di passaggio alla Scala. Poi, la partenza della famiglia che ospitava tutti nella sua generosa casa, aprendola ad amici e ‘amici di amici’ come se fosse la cosa più naturale al mondo, ci ha lasciati di stucco. Quest’anno, col morbo che infuria, ci ritroviamo orfani per ragioni mondane di un qualcosa che rimpiangiamo e che vorremmo potesse vivere ancora…

È per questo che vi siete animati, tutto a un tratto?

Proprio così: per uno scopo ben preciso. Mentre la disfatta del nostro lieto circolo incombeva, un suo frequentatore ha fatto a tempo a scrivere un epico e stupefacente romanzo di addio, che a furor di chiostro s’è pubblicato a gennaio 2021, giorni prima del trasloco dei nostri mecenati di casa. Ora – noi che lo si è letto – s’è deciso che il nostro salotto ideale lo si rifonda su base allargata e aprendolo a nuovi amici. Si vuol rendere realtà il nostro vicinato ormai divenuto di fantasia (la musica, la poesia e l’arte non devono morire!). S’è deciso, in breve, che il nostro ‘Ultimatum a Milano’ sarà un romanzo di arrivederci e di rifondazione culturale. Senza neanche averlo pianificato, s’è aggregata una community di lettori e nuovi amici dell’Arte e della Scienza (vedi alla pagina Facebook: www.facebook.com/ultimatumamilano/’). Poi, inaspettatamente, una storica dimora torinese con parco s’è offerta di aprire le porte al nostro Comitato Primi Revisori (proponendosi come enigma sulla pagina della community). Sono arrivati inviti da diverse città italiane, con nuovi amici pronti a ospitare gli Incontri di Ultimatum prossimi venturi. Tutto a partire dall’Ultimatum Day del 21 giugno: ricorrenza del singolo giorno del solstizio d’estate in cui si svolge l’intera trama dell’epico romanzo corale che ci ha richiamato in scena.

E che farà questo vostro circolo rifondato e allargato?

Ciascun busto del chiostro manzoniano ha un segretario in carne e ossa, che gli dà favella e gli gestisce la corrispondenza. Promuove così una Musa in particolare, per proporre man mano le nostre attività corali (composizione, drammatizzazione, poesia, pittura, storia, giochi matematici…). Ci arrivano già tante proposte, bellissime e fantasiose. Facciamo quasi fatica a star dietro al flusso di quanto sta accadendo, ma l’idea è luminosa: incontriamoci per far musica e arte, per leggere e inscenare, per dipingere e comporre guardando le stelle e risolvendo equazioni, lasciando per una volta spazio minore agli argomenti polarizzanti di politica e attualità, ma facendo scegliendo battaglie culturali e di costume votandoci alla bellezza e all’armonia. Abbiamo l’esempio di circoli già esistiti un secolo fa e ci sono tra noi persone volonterose e fantasiose che hanno realizzato come prima cosa il sito ufficiale a partire dal libro da cui tutto è nato www.utlimatumamilano.it. I primi ragguagli li si trovano lì: informazioni su Palazzo Luraschi, sul nuovo romanzo cult del quartiere (scritto da Sophie Boyer de la Giroday, residente a Zurigo ma tuttora di casa anche qui a Palazzo Luraschi), primi video realizzati dai bravi, e post realizzati da febbraio… C’è la rubrica degli indirizzi per contattare noi statue, che ci stiamo organizzando “busto per busto, e Musa per Musa”. Saremo felici se vorrai essere dei nostri e partecipare a quanto proporremo o anche solo simpatizzare da lontano.

Ma l’autore del romanzo che ne dice?

Ti dirò che s’è stupito non poco del trambusto che s’è creato dopo il lancio in sordina e in pieno lockdown del suo bel libro, ma poi s’è deciso a lasciarci fare e ci ha pure rilasciato uno statement ufficiale, vista la pazienza di Lucia e la determinazione della sottoscritta con cui lo si è sollecitato. Ecco quello che ci ha detto:

“Pochi decenni dopo la costruzione di Palazzo Luraschi, venne creata una rivista letteraria, ‘la Voce’ di Prezzolini e Papini. Era il primo Novecento. Per un certo periodo le riuscì di non cibarsi delle disquisizioni politiche contingenti, ma di mettere al centroscrittura, lettura e cultura anche negli anni in cui si andavano formando le prime squadre fasciste e si fondava il partito socialista. L’intenzione era quella di dare spazio all’espressione artistica e al virtuosismo letterario anche aneddotico, scevro però da connotazioni polarizzanti.

Con la pubblicazione di ‘Ultimatum a Milano’, si va rifondando il salotto di un vicinato che era attivo fino a ieri in Palazzo Luraschi con lo stesso spirito. Il gruppo di lettori, musicisti e artisti per cui è stato scritto il romanzo è votato all’armonia e alla valorizzazione delle affinità elettive. Smorza volutamente l’attenzione ai temi politici.

Il circolo di Ultimatum nasce così dalla rilettura corale di un romanzo iniziatico, che agli insetti pronubi dell’apocalisse contrappone oggi le crisalidi di una volontà di ripartenza che poggia sul patrimonio culturale e sull’arte.

Nel 2021 il circolo di Ultimatum si apre a nuovi conoscenti e in nuove stanze. Condizioni sanitarie permettendo, gli incontri saranno ospitati a Palazzo Luraschi e in diverse città dai membri del nostro vicinato ideale che hanno già espresso inviti.”

Grazie, Gertrude, mi sembra più che sufficiente per farmi un’idea. E se volessi far parte anch’io del lieto circolo?

Mi scriva. I nostri indirizzi sono tutti pubblicati sul sito www.palazzoluraschi.it e facili da ricordare.
Il mio è gertrude@palazzoluraschi.it

‘Ultimatum a Milano’ di Sophie Boyer de la Giroday

Ultimatum a Milano – Un melodramma nero, all’interno di un racconto corale che si snoda per le vie di Milano e per le stanze di Palazzo Luraschi. La saga dei Cattaneo tramonta dietro al Resegone. Il mistero dei Mangold si svela a chi li ricorda, tra ricatti, rapimenti e fatti di sangue. 80 brevi capitoli organizzati come i tempi di una sinfonia, e tutto in un singolo giorno. Tra dèmoni eterni, vanno in scena vizi e virtù, vicini di casa e personaggi famosi. La galoppante epopea di un racconto iniziatico va oltre la parola ‘fine’ (www.ultimatumamilano.it; www.facebook.com/ultimatumamilano/; Instagram: Palazzoluraschi).

Editore: ‎ Hadrian AG (31 dicembre 2020)
ISBN-10: ‎ 3033076688
ISBN-13: ‎ 978-3033076686
Link di acquisto cartaceo: Ultimatum a Milano
Link di acquisto ebook: Ultimatum a Milano

Testo fornito dalla compagnia dei Busti del Chiostro di Hadrian AG (www.palazzoluraschi.it).

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