Letture condivise

I commenti alla lettura condivisa di gennaio 2021 – Il monastero delle nebbie – Pierpaolo Brunoldi, Antonio Santoro

Abbiamo iniziato il 2021 con la lettura di un thriller storico a tutti gli effetti, leggendo in condivisa “Il monastero delle nebbie” episodio centrale di una trilogia ideata e scritta da Pierpaolo Brunoldi e Antonio Santoro.
Di seguito, vi lasciamo la trama e i commenti dei lettori che, come di consueto, ringraziamo per essere stati con noi.

Trama
1217. Burgos. Castiglia del nord. Il corpo straziato di una monaca viene trovato nel chiostro del monastero di Las Huelgas. Del delitto è accusata Fleur d’Annecy, una ragazza dall’oscuro passato, rifugiatasi lì con il figlio Ruggero. Il francescano Bonaventura da Iseo, noto alchimista, è chiamato dalla badessa a fare luce sull’accaduto. Se Fleur sostiene che l’assassino è un uomo misterioso, avvolto in un mantello rosso fuoco, Magnus, il terribile monaco inquisitore, è di tutt’altro avviso: è la ragazza, che ha evocato un demone nel monastero, la colpevole. Bonaventura inizia la sua lotta contro il tempo per salvare dal rogo Fleur e mettere al sicuro il figlio, mentre le mura di Las Huelgas cominciano a tingersi del sangue di chi conosce i suoi mille segreti… Riuscirà l’alchimista a scoprire chi si cela dietro la mano dell’assassino, prima che la vendetta dell’inquisitore si abbatta anche su di lui?

Martina Sartor

La sottile bruma d’autunno si staccava dalla terra umida e strisciava lentamente verso le mura, aggrappandosi alle pietre fredde del monastero, fino a sparire oltre il profilo dell’alta torre che si ergeva a fianco della chiesa.

Questo è la penetrante descrizione iniziale che ci catapulta subito nel medioevo e nel monastero spagnolo di Las Huelgas, dove stiamo per assistere a una impressionante scena di sangue. Scrivere un buon giallo medievale senza rischiare il paragone a proprio sfavore con “Il nome della rosa”o con la serie inglese di fratello Cadfael, è molto difficile. Infatti questi sono i primi paragoni che sorgono spontanei nel lettore leggendo i primi capitoli. Ma gli autori riescono subito a trovare la loro dimensione e il loro stile, bilanciando bene parte investigativa e parte storico-descrittiva. Bonaventura da Iseo, frate e alchimista realmente esistito, è il personaggio scelto come investigatore. Come scrivono gli autori nella nota finale, il fatto che la sua biografia sia molto lacunosa permette di creare un personaggio con caratteristiche proprie, un interessante investigatore alla Sherlock Holmes, che studia indizi ed esamina prove: “Non vi è tenebra che non verrà diradata dalla luce”. Il suo rapporto con Fleur d’Annécy, la ragazza ospite del monastero, inizialmente accusata degli omicidi, è il trait-d’union con gli altri romanzi della serie, lo si capisce dai riferimenti sparsi nel libro. Bonaventura e Fleur hanno un passato comune e forse avranno anche un futuro. Ma in che cosa potrà evolvere il loro rapporto non è ancora chiaro. Bonaventura afferma: “Il mio cuore non può amare nessuno. Troppo buio e freddo albergano nel mio animo perché vi possa trovare spazio l’amore.” Il terzo grande “personaggio” è il monastero: la sua descrizione, il suo ruolo nella vicenda, le piantine illustrative (che io adoro nei gialli) sono elementi essenziali del libro e affascinano quanto mai il lettore appassionato di gialli e di storia. Le pietre ci parlano, raccontano una storia, la loro storia.

Noelia Costa
È il primo romanzo che leggo di questi autori, e non posso fare altro che complimentarmi!Adoro i romanzi ambientati nei monasteri, gli autori hanno saputo raccontare in modo fluido le vicende, lo stile è scorrevole per me è stato impossibile staccarsi dalle pagine. Sono rimasta colpita dalle descrizioni del monastero molto vivide e reali. Il finale mi ha decisamente spiazzato (in modo positivo). Un giallo medievale storico ben scritto. Adesso mi tocca recuperare gli altri due libri della serie per conoscere meglio Bonaventura da Iseo!

Laura Pitzalis
Un romanzo che ho letto con piacere grazie ad uno stile narrativo fluido, semplice ma nello stesso tempo ricercato e coinciso. Un thriller storico che ci porta all’interno di un monastero di religiose dall’aspetto cupo, opprimente, avvolto dalla nebbia che tutto cela e occulta. Dominio in mano a donne dai poteri impensabili per il periodo in cui vivono, che ci mostrano le diverse sfumature dell’autorità che ognuna, nel proprio campo, possiede. Ma si sa che, dove c’è il potere c’è anche rivalità, invidia, gelosie, e tutto è lecito pur di conquistarlo o mantenerlo anche se questo sarà causa di morte e omertà. L’ambientazione temporale e spaziale, la scelta del protagonista che dovrà investigare, l’atmosfera resa greve da menzogne, false piste, superstizioni, avidità e atrocità mi ha ricordato non “ Il nome della rosa”, cui gli stessi autori hanno detto di essersi ispirati, ma il thriller di Lorenzo Beccati “ Il guaritore di maiali”: Bonaventura da Iseo, il francescano chiamato dalla Badessa Sancha per indagare su un delitto commesso all’interno del convento, e Pilmain, un giovane investigatore ed ex-soldato che di mestiere fa il guaritore di maiali, li trovo simili, tutt’e due a dover fare i conti con la loro vita passata, con i loro errori, le loro atrocità e alla loro scelta di cambiare vita. Tutt’e due gran conoscitori di erbe medicamentose, tutt’e due che si muovono in un ambiente che con il passare dei giorni diventa sempre più ostile nei loro confronti.Un romanzo dove gli autori riescono a mixare sapientemente il genere splatter quello storico e quello giallo deduttivo all’Agatha Christie, creando una trama ricca di colpi di scena, di momenti di alta suspence e dettagliata al punto giusto senza però eccedere in descrizioni che potrebbero annoiare. Magistrale il finale che quando sembra che tutto sia finito e la verità a portata di mano ci riserva sorprese svelandoci l’inimmaginabile. Trovo perfetta la caratterizzazione di tutti i personaggi dove prevale l’aspetto psicologico: è la natura umana a essere protagonista con le sue complessità e contraddizioni. Ed è questo il punto forte del libro, quello che lo rende ben congeniato e accattivante nonostante una vicenda, (monasteri – omicidi – superstizioni – poteri oscuri – lotta tra il Bene e il Male) non certo originale.

Lidia Oliviero
Bellissima lettura. Scorrevole. Ti cattura già dalla prima pagina.. (diciamo che è il mio genere preferito) ho già provveduto ad acquistare il primo e il terzo libro. Grazie.

Matteo Palli
Io credo che il cosiddetto thriller storico, genere al quale appartiene senza dubbio il romanzo letto, non possa prescindere da due cose: la corretta ambientazione del racconto e l’intreccio e “la soluzione” intriganti e credibili. Se manca l’ambientazione rischi espressioni o descrizioni anacronistiche, se il giallo non convince il libro alla fine risulta modesto. Osservando quindi il libro, dopo queste premesse, posso affermare di aver letto un ottimo romanzo. Mi è piaciuta l’ambientazione e non ho mai avuto l’impressione durante la lettura di trovarmi in tempi moderni (cosa che spesso accade). In molti commenti durante la lettura (l’ho detto anche io) ho visto citare Il Nome della Rosa. Similitudini a volte lette come scopiazzatura e segni di poca originalità, a volte come motivo di pregio. Non mi hanno disturbato, ho gradito e credo che sia impossibile ambientare romanzi in un monastero in quel periodo storico senza strizzare l’occhio al capolavoro di Eco. Come un film fantascientifico ambientato in una società in declino e tenebrosa non potrebbe non far pensare a Blade Runner! Esistono i capolavori che hanno la capacità di diventare punti di riferimento, dobbiamo farcene una ragione. Il giallo l’ho trovato ben costruito, pieno di idee, di piste e false piste. Superiore alla media degli intrecci che spesso si trovano in romanzi simili. Avevo intuito il colpevole un po’ prima che venisse svelato, ma ho avuto fortuna… Alla fine quindi è stata una condivisa piacevole di una lettura coinvolgente che mi ha divertito. Complimenti agli autori, ci ritroveremo ancora insieme. Promesso.

Luigia Amico
Pensavo di avvicinarmi alla classica storia letta e riletta, ma mi sono dovuta ricredere. È stata una lettura avvincente, scorrevole che mi ha incuriosito e tenuto con il fiato sospeso fino all’ultima pagina, dove ad attendermi c’era un epilogo per nulla scontato. Ho particolarmente apprezzato la figura di Bonaventura da Iseo descritto come un uomo scaltro e attento ai minimi particolari, ma nel complesso tutti i personaggi sono ben delineati, sia a livello fisico sia a livello psicologico. La descrizione delle ambientazioni, del monastero stesso, delle scene raccontate permettono al lettore di immergersi nelle intricate atmosfere medioevali. È un libro che sicuramente consiglio.

Daniela Castagnino
Ho molto apprezzato questo romanzo ambientato nel Monastero di cistercense di Las Huelgas in Spagna.La trama è scorrevole ed avvincente, la ricostruzione delle ambientazioni è molto accurata, il linguaggio è chiaro e diretto, il ritmo della narrazione è incalzante e serrato e non ci si annoia. Il protagonista, frate Bonaventura da Iseo ha una mente brillante e deduttiva ed i suoi ragionamenti derivano dalle sue conoscenze in campo erboristico ed alchemico. Visto il suo passato da cavaliere se la cava bene anche con l’azione. Le vicende si susseguono veloci e quando sembra che la soluzione del caso sia vicina emerge un nuovo colpo di scena che cambia completamente la situazione facendo rimanere con il fiato sospeso fino alle ultime pagine.Attualmente sto leggendo “La fortezza del castigo” il primo episodio della trilogia e ho già pronto anche il terzo.

Patrizia Martellini
Inizio confessando che da sempre amo il Medioevo e quindi ho letto molti romanzi ambientati in questo periodo; ultimamente i più interessanti sono ambientati entro monasteri …. e quindi ne ho esaminati parecchi, ma nessuno mi è piaciuto come il Monastero delle nebbie! Paesaggi di nebbie e brume, misteri e delitti descritti dagli autori con uno stile perfetto, preciso ma veloce, ben ritmato e scorrevole.Il protagonista Bonaventura da Iseo, che ho scoperto solo ora essere un personaggio realmente esistito, un seguace dell’Empirismo, come Roger Bacon, il Doctor Mirabilis, che lui conosceva, mi è piaciuto molto.L’ho sentito paragonare a Guglielmo da Baskerville … a me non sembra, mi ricorda di più Dupin di Edgar Allan Poe e Sherlock Holmes … e poi non ha un apprendista!In molti brani Bonaventura, che fa sfoggio delle sue abilità deduttive per stupire chi lo ascolta, mi ricorda proprio Sherlock Holmes di Conan Doyle ed è fantastico …Il finale è incredibile, inatteso e non aggiungo altro per non fare spoiler, voglio però citare questo passo: “Egli per sua natura era portato a ricercare le soluzioni semplici …” che mi ha immediatamente ricordato Il “Rasoio di Occam”, un’altra citazione di Filosofia della Scienza! Una sola nota negativa personale: non mi piace il personaggio di Fleur, è stucchevole ed è sempre impegnata a rimproverare il povero Bonaventura, ma che si dia un po’ da fare!Comunque complimenti agli Autori e grazie per aver risposto alle nostre domande!

Costanza Marzucchi
Mi sono avvicinata a questo thriller con un po’di diffidenza. Un monastero, una serie di delitti, un religioso detective insieme alla sua spalla…erano tutti elementi che mi ricordavano l’indimenticabile capolavoro di Eco “Il nome della Rosa”. I rimandi di questo giallo sono molteplici ma si tratta di elementi che rimandano, a guisa di omaggio, all’opera del grande semiologo. Invero, rispetto a Il nome della Rosa, questo romanzo abbandona le speculazioni della Scolastica, dedicandosi unicamente all’intrigo del giallo. Il risultato è un thriller godibile, con un ritmo incalzante, ben scritto e curato nei minimi dettagli, con personaggi ben delineati e incisivi. Un plauso va agli autori per la maestria con la quale si sono serviti dei dialoghi, cosa non sempre così scontata.

Daniele Chiari
Lettura piacevole e scorrevole, bella ambientazione, trama avvincente… lettura da continuare con gli altri 2 della trilogia!

Matilde Titone
Mi sono sentita catapultata in un monastero brumoso, tra mura alte come protezione dal mondo esterno, e allo stesso tempo chiusura claustrofobica, tra una spezieria che profuma di arnica e arsenico. Ho passeggiato tra i lunghi corridoi, sono salita sulla torre e ho incontrato il cavaliere con il mantello rosso. Ho parlato con sorella Sancha, con Fra Bernardo e ho tremato di fronte al grande inquisitore. Tutto ciò per dire che il romanzo ha uno stile plastico, delinea paesaggi, personaggi, caratteri ma anche atmosfere di un tempo lontano, rendendo perfettamente l’ambientazione. Scorrono i giorni e fra Bonaventura deve trovare il colpevole, salvare la sua pupilla e il di lei figlio. Quale segreto lo lega alla strana famciulla? Credo che per saperlo dovrò iniziare dal primo romanzo. Un buon mix di storia, thriller, perle di cultura antica, intreccio e narrazione.

Paola Nevola
Secondo romanzo di una trilogia che vede come protagonista il frate francescano Bonaventura da Iseo realmente esistito, alchimista, conoscitore delle erbe e dei metodi curativi. Subito sono stata coinvolta da un’atmosfera suggestiva, medievale, cupa e densa di mistero del Monastero di Las Huelgas. Bonaventura è un uomo dal passato misterioso come la sua protetta Fleur che con suo figlio Ruggero ha trovato rifugio presso il monastero. Fleur è accusata di omicidio e ad indagare in suo aiuto viene chiamato frate Bonaventura. I sospetti aleggiano tra i protagonisti come la nebbia, dove le monache padrone del luogo e gelose delle loro mansioni celano segreti, invidie, bramosie e soprattutto inganni. Bonaventura deve misurarsi con l’inquisitore Magnus abile nello scovare eresie e il demonio. Si susseguono colpi di scena, macabre morti, Bonaventura ha poco tempo per salvare la sua protetta e con la sua mente acuta e razionale scova dettagli e scruta nel torbido dell’animo umano per trovare la verità avvolta nella nebbia della menzogna e nella falsa moralità. “Troppo spesso odo imperativi morali la cui voce finisce per sovrastare quella dei buoni consigli” Mi ha colpita la costruzione del thriller che si svolge quasi esclusivamente nel monastero tenendo sempre alta la tensione in cui non manca anche l’azione. Ogni personaggio è ben delineato con caratteristiche peculiari che man mano lo scorrere delle indagini ne rivelano l’indole, in modo particolare quella delle monache, donne che nascondono nel loro animo soprusi, frustrazioni e rivalse in menti ormai sovente fuori dalla realtà. E Fleur che ha indurito il suo cuore per difendere sé stessa e proteggere suo figlio. E’ un mistero nel mistero, e quello che mi ha catturata è anche l’arcano che si cela dietro Fleur e suo figlio Ruggero che rievoca un’antica profezia sull’anticristo richiamando l’eterna lotta tra la forza oscura del male e la luce del bene. Quindi non ho resistito andando a leggere anche il terzo romanzo. Che mi ha portata in Outremer ad Acri e a Gerusalemme tra templari e ospitalieri e i seguaci di Francesco d’Assisi, un’atmosfera sanguinaria e mistica che mi ha affascinata, come l’incontro con Francesco il filo e la luce che guidano fin dal primo romanzo la coscienza e l’animo di Bonaventura. Ho iniziato la lettura col dubbio di trovarmi di fronte ad un cliché, anche se si avverte a volte un riferimento a Il Nome della Rosa o a qualche altro libro o coppia di detective, ma mi pare anche ovvio nel genere investigativo, è un thriller ben congeniato e avvincente, da rilevare anche l’accuratezza nei dialoghi, nella ricostruzione storica e nelle descrizioni. Complimenti.

Maria A. Bellus
Il genere mi piace molto, le avventure nei monasteri medioevali mi affascinano, se poi aggiungiamo una scrittura scorrevole e veloce ricco di colpi di scena che catturano l’interesse non posso che apprezzare questo libro. Una lettura leggera piacevole. Il protagonista è un frate francescano seguace di San Francesco . Il suo nome è Bonaventura da Iseo un noto alchimista con un passato da guerrigliero che con le sue indagini coinvolge il lettore .Deve salvare dall’accusa di omicidio la sua protetta Fleur d’Amecy, una ragazza con un bimbo ospite del convento. I colpi di scena si susseguono, l’inquisizione incombe su Fleur, Bonaventura ha poco tempo per risolvere il mistero di molti omicidi. Il finale è veramente a sorpresa.

Emilia Milucci Guido
Sarò una voce fuori dal coro… Concordo in linea di massima con gli altri commenti favorevoli…ma…mi ha un po’ infastidito il “cliché” troppo simile al “nome della rosa” (il frate saggio e arguto, malvisto dall’inquisitore, affiancato da “un’apprendista”, un antico libro, il modo in cui vengono uccise le monache, la scena di suor Maria nel lavatoio…), con contaminazioni di Dan Brown e alcune descrizioni che mi sembrano reminiscenze, spero inconsapevoli, di altri testi (dal “disteso come un vecchio addormentato” di sanremese memoria…). Pur essendo un romanzo senz’altro scorrevole non mi ha entusiasmata: mi sembra “costruito” ad arte per rispondere a precise esigenze commerciali (tipiche di alcune case editrici). Insomma, pur riconoscendo agli autori una buona capacità stilistica e l’abilità di ricostruire una vicenda avvincente su un cliché molto collaudato, non amo la mancanza di originalità. È un romanzo gradevole, ma lo consiglierei solo a chi ha approcciato da poco tempo il thriller storico, un po’ meno a “vecchi” appassionati.

Eufemia Griffo
Non entrerò nel merito della trama in senso stretto, poiché è nota a tutti. Quello che mi preme raccontare è che ho letteralmente divorato questo romanzo. Non mi accadeva da tempo di fare notte, perché dovevo assolutamente comprendere, capire se le mie intuizioni fossero fondate, se ci avevo visto giusto riguardo alcuni particolari disseminati nella vicenda, e che a ben guardare, conducono il lettore all’epilogo finale.Trama avvicente, personaggi ben delineati, linguaggio scorrevole. A tratti, ho decisamente rivissuto le emozioni de “Il nome della rosa” che ho letto quando ero giovanissima. Complimenti ai due autori di cui leggerò assolutamente gli altri romanzi.

Rosalinda Tolomei
Una lettura con una bella ambientazione e un filo di suspense continua che mi ha tenuta incollata alle pagine! Purtroppo l’ho letto in ebook (non amo leggere in digitale) , prenderò gli altri in cartaceo. Affascinante, scorrevole, veloce e consigliato senza dubbio.

Anna Maria Viola
Io non ho ancora dato un parere su questo libro . L’ho finito da una settimana e mi è piaciuto abbastanza anche se non mi ha entusiasmata, se devo essere sincera. Bello il personaggio di Maria, semplice e sfortunata. Il libro è piacevole da leggere. Il paragone col Nome della Rosa può venire in mente ma il libro di Eco secondo me è di un altro livello. Leggerò tuttavia gli altri due libri della trilogia.

Eliana Corrado
Un thriller storico in piena regola, impianto “classico”, godibile, lettura veloce, non impegnativa, personaggi discretamente cesellati (tenendo conto che è il secondo di una serie, quindi molto probabilmente alcuni approfondimenti sono nel primo e/o nell’ultimo).Tuttavia la eccessiva, a mio avviso eccessiva, somiglianza con la trama di base (e anche di alcuni personaggi, nelle caratteristiche fisiche e caratteriali) con “Il nome della rosa” mi ha infastidita. Troppi richiami, fin dal principio, con la prima vittima che precipita dalla torre del monastero… fino all’ultimo; non sono più camei, ma oltre. Non mi ha rapita né convinta, mi spiace.

Sonia Brindisi
Un romanzo che si legge con facilità grazie ad uno stile scorrevole e semplice .Un thriller storico che si svolge in un monastero medievale in un’ atmosfera cupa dove vivono suore la cui vita quotidiana viene sconvolta da una serie di omicidi orribili.L’ambientazione ricorda un po’ ” Il nome della rosa” e il protagonista Bonaventura da Iseo è il francescano chiamato per indagare su un delitto commesso all’interno del convento. Lo stesso viene descritto come un frate” anomalo” ma scaltro e attento ai minimi particolari. Tutti i personaggi sono ben delineati, sia a livello fisico sia a livello psicologico. Nel complesso un buon libro.

Mariagrazia Pazzaglia
Un romanzo che ho letto per la seconda volta nella condivisa. Molto piacevole nella lettura, scorrevole e prende già dall’inizio. La storia è molto avvincente. Ho letto anche il primo e sto leggendo il terzo perché davvero incuriosisce leggere l’intera trilogia e merita veramente….il protagonista Bonaventura da Iseo è un investigatore che ricorda Sherlock Holmes nelle sue deduzioni! Riesce a trovare la soluzione di un mistero molto fitto e intrigante. L’ambientazione nel monastero è perfetta anche se può ricordare un po’ il nome della rosa, io l’ho trovato comunque molto originale.

Roberto Orsi
Il romanzo scorre piacevolmente. Pur trattandosi del secondo episodio della serie, si legge in modo autonomo senza perdere il piacere e la comprensione della lettura. Ci sono alcuni rimandi alle avventure precedenti di Frate Bonaventura, ma questo non va a discapito della trama attuale, anzi sicuramente è un buon viatico per invogliare a leggere anche il primo libro con questi protagonisti. L’intreccio narrativo del giallo garantisce un ottimo ritmo di lettura. Bello seguire l’indagine all’interno del Monastero la cui atmosfera viene riprodotta in modo consono e affascinante. La lettura mi ha lasciato la curiosità di conoscere meglio il passato di Bonaventura, capirne i retroscena e seguirne l’evoluzione caratteriale e comportamentale. Non posso negare di aver notato analogie con altri romanzi del genere, che già sono stati nominati nei commenti che mi hanno preceduto. Non deve essere necessariamente una cosa negativa, se utilizzata nel migliore dei modi. Qui sicuramente va a gusto del lettore. Il rischio che possa sembrare troppo vicino ad altre trame, sicuramente c’è e sono sicuro che autori ed editore ne siano consapevoli. Quindi è sicuramente una scelta voluta. Nel complesso un buon libro che si ritaglia un posto di rispetto all’interno dei thriller storici.

Giovanna La Motta
Io forse mi ripeto un po’, usando le parole del primo commento che avevo scritto pochi giorni dopo aver iniziato la lettura del libro. Avevo premesso che il genere, l’ambientazione ed il periodo storico non sono tra i miei preferiti. Ma la trama e lo stile scorrevole, mi hanno fatta ricredere. È stata una lettura davvero molto piacevole. Ho trovato i personaggi tutti, anche quelli che fanno quasi da “comparse”, ben delineati. E Bonaventura da Iseo, un perfetto protagonista principale. Gli autori, per quanto mi riguarda, sono riusciti a catturare l’attenzione del lettore, e a far scattare la voglia di leggere anche gli altri due libri. Grazie e complimenti quindi a Pierpaolo Brunoldi e Antonio Santoro.

Claudia Albizzati
Ho letto il romanzo molto velocemente. Mi ha appassionato fin da subito, quindi molto scorrevole e avvincente, dovevo scoprire come andava a finire. Da subito mi è piaciuto il frate Bonaventura e sicuramente leggerò gli altri due libri.

Maria Marques
Una donna dal passato oscuro si trova coinvolta nel brutale omicidio di una monaca e additata come colpevole. La badessa del convento, in cui la donna e suo figlio, sono ospitati, chiama a investigare un frate francescano, Bonaventura d’Iseo che cercherà di gettare luce sull’omicidio in cui si vuole persino vedere un intervento soprannaturale. Le nebbie circondano non solo il monastero, ma stendono la loro ombra nei rapporti fra le consorelle che non riescono mai a essere limpidi, ma torbidi avviluppati di rancori e gelosie. Una giovane monaca affiancherà Bonaventura nella ricerca della verità mentre altri personaggi si affacceranno nel monastero, ognuno con una storia da narrare. Romanzo che si legge rapidamente scontando atmosfere già incontrate in altri libri. Un protagonista che si caratterizza per acume, intelligenza e spirito d’osservazione, ma anche per una umanità che cozza con la mentalità del periodo. Sebbene vi siano accenni ad avvenimenti narrati in altri libri, l’avventura narrata è autoconclusiva.

Jessica Pennini
Questo libro ha tutte le carte in regola per essere un buon thriller storico. Gli elementi reali sono perfettamente bilanciati con quelli di invenzione degli autori. L’ambientazione mi ha colpita molto: gli antichi monasteri mi affascinano da sempre, con le loro leggende e i loro segreti. Ho apprezzato la scelta degli autori di inserire le cartine che mi hanno permesso di orientarmi meglio durante la lettura e di immaginare ancora di più di essere lì. Tra i personaggi molti sono quelli che mi hanno colpita. Bonaventura è un uomo forte, deciso ad andare a fondo per scoprire la verità e per difendere le persone a cui è legato. Fleur è un personaggio che ho amato molto, è una donna combattiva, senza dubbio moderna per l’epoca in cui è inserita.Anche Sorella Sancha, la badessa del monastero, mi ha affascinata e sono rimasta piacevolmente sorpresa quando ho scoperto che fu realmente esistita. Anche lei è una donna tenace, abituata al comando, che si è abituata alla routine tranquilla della vita monastica. Anche l’antagonista Magnus mi ha colpita, calca perfettamente gli stereotipi medievali, ha una visione tutta sua degli eventi e vuole concludere il tutto al più presto, lasciandosi condizionare dalle sue idee. È stata una lettura davvero intrigante, non sono mancati colpi di scena che mi hanno tenuta incollata alle pagine dall’inizio alla fine.

Marisa Bannò
Letto tutto d’un fiato! Trama complessa, racconto incalzante e finale non scontato. Ricorda molto “In nome della rosa”. Abbiamo un frate dal passato misterioso che indaga, una serie di efferati delitti, ma ogni personaggio ha la sua “verità “. La lettura è gradevole e tiene viva l’attenzione. Sarebbe una buona sceneggiatura per un film.

Raffaelina Di Palma
1217, Burgos Castiglia del nord. Il corpo straziato di una monaca viene trovato nel chiostro di un antico Monastero. Il francescano Bonaventura da Iseo, noto alchimista, è chiamato dalla badessa Sancha per le indagini del caso. Del delitto viene accusata Fleur ,una ragazza dal tenebroso passato, accompagnata al Monastero insieme con il suo bambino dallo stesso Bonaventura perché le loro vite sono in pericolo.” Il Monastero delle nebbie” si apre con questo evento cruento rivelandoci uno scorcio del medioevo che la letteratura, ispirata anche da fatti veri, ha trasformato in luoghi misteriosi dal fascino intramontabile. Per Bonaventura inizia una lotta contro il tempo per salvare Fleur dal rogo. Lui è certo dell’innocenza della sua amica, ma ciò non è sufficiente deve convincere Magnus, lo spietato monaco inquisitore, il quale accusa la ragazza dell’omicidio della monaca e di aver evocato il demone che lei stessa dice di aver visto con indosso un lungo mantello rosso. Bonaventura si deve districare in una selva di sospetti, di paure e superstizioni. Nella sua mente analitica c’è un lavorio ininterrotto nel vagliare gli accadimenti in ordine cronologico, che diventano un viaggio tetro e allarmante alla ricerca di una realtà che viene a galla a poco a poco, scoprendo il lato nascosto dell’uomo che si cela nella nebbia delle sue incertezze, rivelando le sue fragilità. Terribili segreti avvolgono il luogo, mossi da un sottile filo invisibile che si dipana da un personaggio all’altro i quali si muovono come spettri nei meandri bui del Monastero rivelando un passato sepolto nella fantasia, che intriga e affascina come se fosse magico. Gli autori accompagnano il lettore attraverso la tensione narrativa, gli aprono le porte del mistero penetrando tra personaggi, sia reali che di fantasia; nella creazione di un intreccio cercano un luogo ideale per un thriller, con dei confini ben delineati che gettano una nuova luce su ciò che ancora non conosciamo del medioevo.

ASIN : B082PPKDHM
Editore : Licenza – Newton Compton Editori (19 dicembre 2019)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 329 pagine
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