Biblioteche antiche nel mondo

Biblioteche antiche nel mondo: la Morgan Library & Museum di New York

Articolo a cura di Claudio Rossi La Morgan Library & Museum si trova a New York, in centro a Manhattan, al 225 di Madison Avenue. È una biblioteca-museo costruita ai primi del ‘900 per ospitare la biblioteca privata di J.P. Morgan, facoltoso banchiere; comprende manoscritti e libri stampati, alcuni dei quali in rilegature rare, nonché una collezione di stampe e disegni. La biblioteca è stata progettata da Charles McKim della ditta McKim, Mead e White e costò all’epoca 1,2 milioni di dollari. L’attuale museo risale al figlio di JP Morgan, John Pierpont Morgan Jr., che assecondando la volontà del padre lo donò alla città facendone un monumento pubblico nel 1924. L’edificio fu designato ‘New York City Landmark’ nel 1966 e dichiarato monumento storico nazionale nello stesso anno. Dall’iniziale collezione privata amministrata da Belle da Costa Greene, bibliotecaria personale di JP Morgan, oggi la biblioteca è diventata un complesso di edifici che fungono da museo e centro di ricerca accademica. Un importante ampliamento del complesso si deve all’architetto italiano Renzo Piano (2003-2006). Inaugurato nel 2006, il nuovo edificio integra in un unico complesso i tre nuclei storici: la Morgan Library progettata da McKim, l’Annex building disegnato da Wistar Morris, e la casa dei Morgan, risalente alla metà dell’Ottocento. Le principali novità sono costituite dal nuovo ingresso sulla Madison Avenue (Gilbert Court), costituito da un padiglione in vetro che funge da snodo tra i diversi edifici e i piani superiori e inferiori, l’auditorium e quattro nuove sale per le esposizioni temporanee La Morgan Library & Museum possiede una collezione molto ampia di dipinti, oggetti d’arte e più di 20 mila opere su carta (disegni antichi, moderni, contemporanei e stampe). Oltre al patrimonio librario, a stampa e manoscritto, la collezione originaria di J.P. Morgan comprendeva dipinti, principalmente di scuola rinascimentale italiana e nordica, e oggetti d’arte che vanno dal terzo millennio a.c. all’ottocento. Ancora visibili nello Studio sono i dipinti di Hans Memling, Francesco Francia, Pietro Perugino, Cima da Conegliano, Macrino d’Alba e Domenico Tintoretto, le maioliche di Giorgio Andreoli da Gubbio, e i rilievi rinascimentali in marmo di Donatello, Antonio Rossellino, Desiderio da Settignano e Giovan Francesco Rustici. Con più di 20 mila opere su carta, la Morgan Library è una delle collezioni di grafica più importante al mondo. Tra i capolavori conservati, i disegni italiani sono circa tre mila e contano opere di Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello. Altri artisti inclusi sono Dürer, Hogarth, Gainsborough, Blake, Turner, Constable e Burne-Jones, Rembrandt, Hendrick Goltzius, Rubens, van Dyck, Claude Lorrain, Fragonard, Watteau, Ingres, Delacroix, Degas, Van Gogh, Cézanne, Matisse e Picasso. La collezione di manoscritti comprende copie uniche e prime edizioni di grande importanza, quali numerosi libri d’Ore miniati, quali gli esemplari di Caterina di Kleve, Gian Galeazzo Visconti (Offiziolo Bodmer, miniato da Michelino da Besozzo) e di Alessandro Farnese (miniato da Giulio Clovio). Tra le copie a stampa si contano tre copie della Bibbia di Gutenberg. La collezione comprende anche documenti moderni, scritti e firmati da personaggi della storia quali Elisabetta I d’Inghilterra, Napoleone, Isaac Newton e Voltaire. L’interesse di J.P. Morgan per la letteratura è documentato dalla presenza dei manoscritti originali – con correzioni degli autori – del Paradiso Perduto di John Milton, Canto di Natale di Charles Dickens, i disegni di Antoine de Saint-Exupeéry per il Piccolo Principe e dalle lettere e i diari di autori quali Jane Austen, Charlotte Brontë, Lord Byron, Wilkie Collins, Albert Einstein, John Keats, Abraham Lincoln, and John Steinbeck. Le opere più importanti sono conservate in un locale cassaforte climatizzato e a prova d’incendio. La collezione di spartiti musicali copre circa sei secoli di storia della musica e tra i partiti musicali originali si contano le carte di Mahler, Brahms, Chopin, Verdi, Debussy, Mozart, Schubert e Richard Strauss, oltre che due lettere giovanili scritte a tredici anni da Wolfgang Amadeus Mozart e il manoscritto della Sonata per Violino n. 10, op. 96 in G maggiore di Beethoven. Fanno parte della raccolta anche gli appunti sui quali Bob Dylan scrisse le canzoni “Blowin’ in the Wind”(1962) e “It Ain’t Me Babe”(1964). La collezione di sigilli assiro-babilonesi e delle tavolette di terracotta con scrittura cuneiforme è la più importante degli Stati Uniti e una delle più rilevanti al mondo per quanto riguarda l’area del Medio Oriente, Mesopotamia, Babilonia, Assiria, dal quinto millennio A.C. al quarto secolo D.C. Gran parte dei sigilli hanno forma cilindrica e sono finemente incisi con scene figurative, che poi venivano stampate sull’argilla tramite impressione. Un elenco delle opere più famose conservate presso il museo:
  • – ‘Livre de la Chasse’ miniato da Gaston Phébus (1410 circa)
  • – ‘Offiziolo Bodmer’ miniato da Michelino da Besozzo per Gian Galeazzo Visconti (prima metà del XV secolo)
  • – Ms. 801: codice autografo, che contiene, tra l’altro, l’unico testimone della quattrocentesca Cronaca figurata napoletana di Melchionne Ferraiolo
  • – Mazzo di tarocchi Visconti-Sforza, di Bonifacio Bembo (1445 circa), il più antico mazzo di carte esistente
  • – Una Bibbia di Gutenberg
  • – Disegno di Adamo ed Eva di Albrecht Dürer (1504)
  • – Edizione illustrata de ‘I racconti di mia madre l’Oca’ di Charles Perrault (1695)
  • – Spartito autografo del Concerto per corno in mi maggiore di Mozart, scritto con sei colori di inchiostro
  • – Illustrazioni di John Tenniel dei libri di Alice di Lewis Carroll (1835 circa)
  • – Edizione del ‘Pifferaio Magico’ di Hamelin di Robert Browning illustrata da Kate Greenway (1887)
  • – ‘Fior di Battaglia’, un manuale di lotta e scherma scritto a Ferrara, nel 1409-10, da Fiore dei Liberi da Premariacco.
(Fonte Wikipedia e altri)    
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