Blog Tour recensioni Viaggio nella storia

#BlogTour “L’inviato di Cesare” di Andrea Oliverio – i personaggi di fantasia

Trama

Roma contro Roma, Cesare contro Pompeo: mezzo secolo prima della nascita di Cristo, nella guerra civile che lacera la Repubblica, a nessuno è consentito di rimanere neutrale. Lucio Servilio Verre ha deciso da che parte stare e seguirà il proprio generale, uscito vittorioso dalla campagna di Gallia, nella sua lotta contro lo strapotere del Senato e dell’aristocrazia capitolina. Non tutti però hanno compiuto la stessa scelta: dall’altra parte della barricata il valoroso centurione troverà, oltre a individui senza scrupoli, vecchi compagni d’armi, decisi a sbarrargli il passo. Prima che sui campi di battaglia, la contesa si consuma all’ombra dei sette colli, ma anche in Africa, tra i vicoli angusti e pericolosi di Leptis Magna. Un messaggio da consegnare, un piccolo tesoro da custodire: per portare a termine la sua missione, Verre dovrà districarsi tra funzionari corrotti, miserabili spie, sicari sanguinari e donne misteriose.

Articolo a cura di Roberto Orsi

“Il tuo Cesare inganna sè stesso, se pensa di indurre il consiglio di questa città ad appoggiarlo. Leptis Magna è già schierata con il Senato di Roma, il cui difensore è Pompeo, non Cesare”

Riparte il #BlogTour di questa settimana dedicato al libro d’esordio di Andrea Oliverio “L’inviato di Cesare” edito da Aporema Edizioni. Dopo esserci calati nelle atmosfere di questo libro con le tappe che mi hanno preceduto su “Septem Literary” e su “La lettrice distratta”, oggi vi parlo dei personaggi di fantasia che danno vita alle vicende del romanzo.

Il contesto è quello della guerra civile che ha visto coinvolti Caio Giulio Cesare, all’epoca ancora Generale e futuro dittatore, e Gneo Pompeo Magno, prima alleati e poi avversari. La repubblica Romana vive un’epoca di grande fermento e indecisione. Anche nelle province più lontane come Leptis Magna nel nord Africa (di cui Sara Valentino ci ha dato una descrizione magistrale nel suo articolo), la tensione inizia a crescere con le notizie che giungono da Roma attraverso i rappresentanti del governo e i legionari in missione. Il consiglio cittadino, con i suoi uomini di potere, è chiamato a schierarsi con una o l’altra fazione.

“Tu e tutti quei vecchi patrizi che siedono al Senato lo sottovalutate. Ogni uomo ha un prezzo, se pagato cambia molto volentieri idea”.

L’autore dimostra, già a partire dalle note introduttive, una grandissima conoscenza dell’impianto militare romano non eccedendo però in tecnicismi e nozioni tecniche che potrebbero appesantire la lettura. I personaggi vengono tutti inquadrati nel loro ruolo all’interno delle coorti e delle legioni (come dite? Che differenza c’è tra le due? Beh, vi consiglio di leggere il libro per apprezzarla), con grande padronanza e maestria, senza perdere di vista quella che è l’azione principale che rende intrigante il romanzo.

La storia corre su un leggero filo di tensione tra alleanze e doppio gioco. Tanti i nomi che si rincorrono sulla scena, impossibile potervi dare una carrellata completa, per cui ho deciso di presentarvi quelli che sono i più rappresentativi, almeno secondo la mia modesta opinione di lettore.

Andrea Oliverio ha un grande pregio in questo libro: divide molto bene le parti in causa, rendendo chiaro al lettore gli schieramenti in gioco, evitando quella confusione che spesso si trova nei romanzi con troppi personaggi.

Da una parte coloro che hanno giurato fedeltà a Cesare, come Tito Domizio Macero, prefetto della Cohors I Nerviorum inviato con i suoi uomini a Leptis Magna con una missione segreta.

“Persino al pallido bagliore delle lampade a olio, Macero notò l’ansia dipinta sul volto dei suoi ufficiali. Avevano viaggiato via mare per quasi dieci giorni, senza conoscere la meta di quel viaggio e tanto meno i dettagli della missione che stavano affrontando”.

Tito Domizio Macero, è uomo di polso, di grande esperienza sui campi di battaglia, non a caso Cesare gli affida una missione molto importante in una provincia che è pro-Senato e quindi per Pompeo.

“Era consapevole che gli equilibri politici in quella regione erano alquanto precari e che un conflitto era alle porte: una nuova ondata di odio e sangue si sarebbe abbattuta su quelle terre. “

Al suo fianco Lucio Servilio Verre, centurione della Cohors I Nerviorum, colui su cui l’autore accende più spesso i riflettori. Forse il legionario di cui più di tutti riusciamo a leggere i sentimenti. Nelle rare pause dell’azione descritta da Oliverio, troviamo Verre a ragionare su quanto sta accadendo, da un lato convinto delle sue idee e della sua fedeltà al generale Giulio Cesare, ma dall’altro travolto dagli eventi che lo circondano.

“Per un istante Verre pensò di essersi schierato dalla parte sbagliata; aveva sempre obbedito agli ordini, da bravo soldato qual era: non sapeva fare altro, del resto. La sua lealtà però in quei frangenti era messa a dura prova dalle numerose domande che gli affollavano la testa e si sentiva consumato dal dubbio: a chi spettava decidere cosa fosse giusto e cosa no? In base a quali interessi?”

Il dubbio inizia a battere nella testa di Verre, come una goccia d’acqua che da sola non può nulla ma unita alle altre, con ritmo regolare è capace di formare un buco nel terreno.

Nei suoi sogni è ricorrente la figura di Tito Pullo, suo ex superiore nella Legione XIII negli anni precedenti agli avvenimenti raccontati nel libro, oggi fedele a Gneo Pompeo Magno.

“Il suo superiore aveva provato a corromperlo con promesse di terre e ricchezze, voleva che sposasse la causa di Gneo Pompeo, tradendo il suo generale Gaio Giulio Cesare. Verre si era rifiutato: il suo giuramento e la sua lealtà erano per Cesare e per nessun altro.”

Quale sarà la scelta di Verre?

Una menzione speciale va sicuramente riservata alla figura de “L’Egiziano”. Personaggio autorevole di Leptis Magna, capo locale della “Fratellanza”, dirige un manipolo di uomini fedeli al Senato, contro la scalata di Giulio Cesare. Enigmatico, spietato, senza scrupoli, non esiterà a sacrificare vite umane per un obiettivo più alto, per una posta in gioco che potrebbe determinare le sorti della Repubblica.

Un insieme di altri personaggi gravitano attorno le figure principali del romanzo, lasciando quell’alone di mistero al lettore che si trova immancabilmente a parteggiare per uno schieramento o per l’altro, inconsapevole del prossimo tradimento. Voltafaccia repentini che con un colpo di lama cancellano il passato, lavando con il sangue i rimorsi di coscienza che durano solo un battito di ciglia.

I personaggi nati dalla fantasia dell’autore si calano perfettamente nella parte da lui assegnata, in un contesto  realistico che non delude le aspettative del lettore appassionato di Storia romana e non solo.

Copertina flessibile: 254 pagine
Editore: Aporema Edizioni (15 maggio 2019)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8832144220
ISBN-13: 978-8832144222
Link d’acquisto e-book: L’inviato di Cesare

Leggi anche:
Blogtour “Nel nome di Cesare“: gli antagonisti”
Intervista ad Andrea Oliverio

Che ne pensi di questo articolo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.