Narrativa recensioni

DaVinciClone. Il segreto di Leonangelo – Giampaolo Guida

TSD cerca sempre di proporre ai propri lettori qualcosa di nuovo. E questa volta abbiamo deciso di farlo attraverso la recensione di un libro. Si tratta di un esperimento e come ogni esperimento, ha bisogno di prove. Quindi siate clementi con chi lo ha ideato. Siete pronti per questa avventura? Seguiteci, vi porteremo dentro al romanzo “DaVinciClone. Il segreto di Leonangelo” di Giampaolo Guida. A cura di Roberto Orsi e Sara Valentino “Buongiorno Sig.na Valentino, mi chiamo Roberto Orsi. Sono il medico che è stato chiamato qui a Roma dal Prof. Gaudenzi per un consulto medico sulle condizioni di salute di Monsignor Leone Aliprandi. Lei, mi hanno riferito, è l’infermiera che assiste il Monsignore giornalmente? “Buongiorno Dottor Orsi, sono Sara Valentino e come, giustamente, le è stato riferito da Don Paolo, sono l’infermiera professionale che è stata affidata a Monsignor Aliprandi. Mi sono permessa di avvisare il professor Gaudenzi del suo arrivo. Nel frattempo volevo informarLa che il Monsignore ha trascorso una notte piuttosto agitata per via del dolore, nonostante gli abbia somministrato una dose maggiore di Morfina” “Grazie per l’aggiornamento Sara, posso chiamarla cosi vero? Il Monsignore ha richiesto ora un colloquio privato con me, Le chiedo scusa. Conto di rivederLa molto presto” “Naturalmente Dottor Orsi, immagino che avremo occasione di reincontrarci. Vi lascio soli” Roma. Bellezza eterna, fascino senza tempo. Girovagare tra le opere d’arte, i palazzi, le fontane che in estate regalano refrigerio ai turisti, molto spesso ignari di cosa rappresenti ognuna di esse, o di quanto lavoro ci sia stato nella sua costruzione. Per non parlare dei capolavori conservati nelle Chiese, nei musei. Leonardo Da Vinci e Michelangelo Buonarroti. Geni indiscussi del Rinascimento. Quante opere incredibili hanno lasciato ai posteri. Oggi, tutti noi ne possiamo godere la bellezza, ma in questo momento non riesco. Ciò che Monsignor Aliprandi mi ha rivelato questa mattina in separata sede, mi tormenta. Quasi mi angoscia. Devo intervenire al convegno con un discorso importante domani pomeriggio, ma adesso la testa è da un’altra parte. Dopo il convegno dovrei tornare a casa, ma non so più se sarà così. Questa cartellina piena di documenti che Monsignore mi ha consegnato, scotta nella mia borsa. Devo tornare in albergo, devo sapere.

-E’ notte . notte buia, senza luna e senza stelle . Notte di scomunica Le gigantesche statue bianche del Cristo e degli Apostoli si stagliano nel cielo nero che incombe su una città irrealmente ammutolita-

Ultimamente Don Paolo si comporta stranamente, anche quella telefonata in giardino.. chiusa così repentinamente al mio arrivo, sembrava quasi imbarazzato. Come se non bastasse mi trovo ancora più perplessa dopo che ieri sera mentre stavo facendo, finalmente, una doccia rilassante sono stata interrotta, ho dovuto persino rispondere allo squillo insistente del telefono. Stavo per rovinare il pavimento in parquet con le gocce d’acqua grondanti dai capelli, fortuna che avevo l’asciugamano in vita che ho lasciato scivolare a terra allo scopo. Al telefono non ha risposto nessuno, eppure sentivo un respiro regolare ed il rumore di motori. Sono preoccupata, sento che sta per succedere qualcosa. Pensavo al Dottor Orsi, arrivato da Milano per incontrare il Monsignore; il Monsignore stesso non è parso più lo stesso dopo il loro incontro. Mi ha incuriosita comunque questo dottore, già il fatto che mi reputi una sua pari, pur essendo io un’infermiera, tanto da chiedermi di darci del tu, mi ha colpita.. poi il suo sguardo: dolce, acuto .. controllato, ma intenso. Ma poi c’è quell’uomo, un arabo forse.. è entrato furtivo nel Bar Eustacchio…

-Abbi costanza e fermezza d’animo, e ti prometto la vittoria. Il prete ora ci serve è la vena che ci porterà a quel cuore-

“Sara, in questi giorni a Roma non ho molti amici e contatti, mi chiedevo se avessi degli impegni questa sera per uscire a cena. Ho diversi pensieri che non mi rendono tranquillo e tu sei molto vicina a Monsignor Aliprandi, forse puoi aiutarmi.” “Roberto, non ho alcun impegno in effetti, e sarà un vero piacere farti vedere la Roma di notte. Conosco il Monsignore da tempo, se potrò esserti utile lo farò molto volentieri. In effetti devo essere sincera, ho anche io ultimamente delle perplessità, potremo confrontarci in merito” “Nella cartellina che Monsignor Aliprandi mi ha dato, ho letto alcune cose che non avrei mai immaginato possibili. Il Monsignore ha speso una vita intera nel cercare di decifrare un’enigma del passato, un’enigma che risale ai tempi di Leonardo e Michelangelo. Nella cartella, insieme ai documenti, c’era anche questo ritratto.. sai cosa mi colpisce di questa tavola? L’ANIMA. Non il disegno o il colore, l’ANIMA. E’ una persona che non si trova in altri ritratti ufficiali del Maestro Buonarroti. Deve trattarsi di una persona diversa che ha attraversato la vita di Michelangelo, ma della quale mancano riferimenti ufficiali. Hai mai sentito parlare di un certo Leonangelo?”

-Le membra dell’interdetto non furono da lui disperse in luogo sconsacrato, sotto il manto tenebroso di una notte senza luna e senza stelle.-

“Leonangelo” che strano nome, sembra davvero che sia legato a questi due grandi del passato e… non solo in realtà”. “Hai ragione, il tutto è legato a doppio filo ad un cardinale vissuto tra il XV e il XVI Secolo: Cesare Baronio. Probabilmente anche lui è stato in contatto con Michelangelo Buonarroti. Tra i documenti giunti a Monsignor Aliprandi, una sua confessione in cui si pente per una sua disubbidienza in punta di morte, invoca il perdono nella vita eterna e chiude con una frase in latino “Secretum Leonangeli in Corde Pontificis”. Sara, credo dovremmo cercare la soluzione tra gli scritti di Cesare Baronio conservati nella Biblioteca Vallicelliana della Chiesa di San Filippo Neri, anche se il Monsignore gli ha già tutti attentamente vagliati e meditati, nel corso dei suoi profondi studi. Probabilmente dobbiamo montare sulle spalle di Monsignor Leone e, se pur nani, potremo vedere più oltre di Lui, gigante” “Bella immagine, è di Newton vero?” No, cara Sara. E’ di molto precedente, Va attribuita a Bernardo di Chartres, o forse a Giovanni di Salilsbury, entrambi del XII Secolo. Oppure addirittura a San Bernardo di Chiaravalle, alcuni decenni prima. Ardua impresa il sapere” “Sai Roberto? Riflettevo… Cesare Baronio è vissuto a stretto contatto con Papa Sisto e da questa frase che ci ha lasciato, “Secretum Leonangeli in Corde Pontificis”, posso solo pensare che quello che stiamo cercando è un segreto molto pericoloso, forse troppo per l’intera umanità, siamo certi di volerlo svelare?” Trama: Nella Roma della seconda metà del Cinquecento, i Genii di Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti, si uniscono nell’attuazione e nella custodia della più grande scoperta che l’Umanità abbia mai sperimentato. Il segreto, per secoli gelosamente serbato da una Roma risplendente nella sua bellezza quanto irrimediabilmente coinvolta nei suoi mille intrighi, viene in qualche modo messo nelle mani di Angelo Vallesi, brillante chirurgo, suo malgrado coinvolto in una storia dalla quale non può e non vuole più liberarsi. Attraverso innumerevoli colpi di scena, che attanagliano il lettore dalla prima all’ultima pagina, sullo sfondo dell’Urbe protagonista assoluta, egli riuscirà infine a sciogliere quell’enigma che rischia di mettere a repentaglio l’integrità stessa della Chiesa Cattolica e della Città più bella del mondo. Editore: Scripta Manevnt Lingua: Italiano Pubblicazione: 12/2015 Link d’acquisto: DaVinciClone
   
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